Perugia: «Un milione, ma di occasioni perse»

L’opposizione continua a chiedere che fine abbiano fatto i fondi del Ministero: «Chi si è accorto che Perugia è stata capitale italiana della cultura?»

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Chi si è accorto che Perugia è stata capitale italiana della cultura? La riflessione, posta in essere dal Pd cittadino, ruota tutta intorno al milione di euro che il Ministero ha ‘donato’ a Perugia quale candidata, risultata non vincitrice, a titolo di capitale europea della cultura.

Mantova «’Mille eventi con il milione di euro’ aveva annunciato alla stampa Mattia Palazzi, giovane sindaco di Mantova – ricordano i consiglieri dem Bori, Bistocchi, Mencaroni e Vezzosi – una grande operazione di crescita culturale e promozione turistica grazie al titolo e ai finanziamenti di capitale italiana della cultura per il 2016. Lo ha detto e lo ha fatto, guadagnando per la sua città le prime pagine dei giornali nazionali». Le stesse pagine, per l’opposizione, che avrebbe meritato anche il capoluogo umbro. «Anche noi siamo stati capitale italiana della cultura. Ma chi se ne è accorto?».

Occasioni perse Nessuna conferenza stampa, se ci fosse stata, però, il titolo sarebbe stato «‘Un milione di occasioni perse’, visto come è andata. O meglio come non è andata». Secondo i consiglieri di opposizione a palazzo dei Priori, che continuano a criticare la giunta per aver fatto sparire il tesoretto previsto dal ministro Franceschini, quei fondi, considerati «notevoli in un settore sottofinanziato, potevano essere utilizzati per ripensare il mondo della cultura, dell’impresa creativa e dell’innovazione: investire e non consumare i finanziamenti». Creare, quindi, nuovi posti di lavoro per i giovani, costruire sviluppo, gettare le basi per una nuova economia cittadina basata su cultura e turismo. «La strada c’era: non con delibere burocratiche e discrezionali, ma con un percorso partecipato e trasparente con un bando pubblico e un concorso aperto. Un Milione di idee da cittadini, associazioni culturali e imprese era la nostra proposta».

Poca trasparenza In mancanza di un progetto organico e sulla gestione «decisamente poco partecipata, dei fondi a disposizione», l’opposizione rimarca di sottolineare come ben poco sia stato fatto. «Poca trasparenza, poche attività, scarsa anche la visione – dicono – I cittadini non hanno capito cosa è stato fatto, perlomeno non l’hanno percepito. Eppure Perugia il milione di euro lo ha ricevuto e nessuno, operatori culturali in primis, ha visto i cambiamenti sperati o dove il Comune abbia speso. È possibile, dunque, sapere quali sono i programmi della Giunta, come sono stati spesi questi fondi, a chi sono andati, per quali iniziative e per quali eventi così importanti per la nostra città?».

Perugia 1416 Al di là della rievocazione storica ‘Perugia 1416’, l’unica vera novità in tema culturale, da parte della Giunta Romizi, cui il Comune darà appoggio contribuendo con 100 mila euro l’anno per i prossimi tre anni e su cui, assicurano, non sono stati investiti i fondi del ministero, nulla è stato fatto in termini di innovazione e cambiamento. «Credere nell’idea che la cultura costituisca l’asse di sviluppo più importante per la città, consentendo di riqualificare e rilanciare la città storica e offrendo tante opportunità alle giovani generazioni, rafforzare e consolidare il patrimonio di beni ed esperienze che fa Perugia una città ricca di risorse, dai festival alle iniziative culturali, fino alle grandi manifestazioni».

‘Nessun progetto’ «Alla fine dei conti cosa ne è stato di questa preziosa occasione? – si chiede ancora il Partito democratico – Quali eventi hanno sostanziato un riconoscimento tanto importante? Quali spazi urbani sono stati rigenerati? Quale progetto organico ha portato la città verso una nuova centralità della cultura nelle politiche locali? Queste sono le domande che noi ci poniamo e che poniamo alla giunta. Sono le stesse domande che si fanno i cittadini e gli operatori culturali, o almeno quelli che hanno avuto la fortuna di accorgersi che Perugia è stata capitale italiana della cultura».

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