Perugia, «Vi racconto come Alice è rinata»

Parla la mamma della bambina che vive grazie ai medici dell’ospedale del capoluogo

Condividi questo articolo su

La storia di ‘Alice’, la bimba nata l’estate scorsa prematuramente, pesava solo 460 grammi, affetta da una grave malformazone e che oggi sta bene grazie al personale dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, ha commosso l’intera comunità regionale. Ora la mamma ha deciso di raccontare com’è andata.

Il racconto La mamma – ed il papà – della piccola ‘Alice, adesso intendono esprimere sentimenti di gratitudine verso «quanti durante i cinque mesi di degenza della nostra bambina ci hanno fatto sentire come in famiglia». La donna – fino ad un anno fa lavorava, ma ora si occupa a tempo pieno della casa e soprattutto della picola, che è tornata ad una vita normale: «Mio marito ed io abbiamo lottato con tutte le nostre forze per non farci travolgere da una situazione che da soli non avremmo mai potuto superare. Fino al quarto mese la gravidanza procedeva normalmente, ma proprio durante un controllo, il ginecologo di fiducia rilevò un problema grave: la crescita del feto si era interrotta, e fu lui stesso a prendere un appuntamento per un consulto urgente con il dottor Giorgio Epicoco».

Il ricovero Scattò subito l’emergenza, con il ricovero nella struttura di ostetricia e dopo venti giorni di degenza, la decisione di far nascere la bambina: «Anche le mie condizioni generali nel frattempo erano peggiorate – prosegue il racconto della donna, diffuso dall’ufficio stampa dell’Azienda ospedaliera di Perugia – perché soffrivo di ipertensione arteriosa, quando mai in precedenza avevo accusato problemi di salute. La forza mia e di mio marito è stata quella di aver sempre creduto che la bambina ce l’avrebbe fatta, anche quando ci dissero che dovevano operarla perché il suo intestino non riceveva sangue ed aveva smesso di funzionare. Il rischio dell’intervento era elevatissimo, i frati dell’ospedale la battezzarono e le nostre speranze raddoppiarono. Dalla mia dimissione non è passato giorno che non siamo stati nel reparto di terapia intensiva. Ora ci piacerebbe che tutti gli operatori, nessuno escluso, sentissero la forza del nostro abbraccio e la nostra perenne riconoscenza».

La scelta I due giovani genitori hanno acconsentito a rendere pubblica la storia di Alice per dare una diretta testimonianza della umanità e professionalità dei medici ed infermieri dell’ospedale di Perugia: «Siamo persone semplici, fino a ieri solo i nostri parenti stretti conoscevano la nostra vicenda. Abbiamo apprezzato molto anche il rispetto per la nostra riservatezza. Quando la nostra bambina sarà grande saprà chi ringraziare».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli