Perugina, solo idee: nessuna proposta

Deludente l’esito dell’incontro in Regione, definito ‘interlocutorio’. Lanciato l’input per un intervento istituzionale. Ma serve tempo

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L’incontro di mercoledì pomeriggio in Regione sul caso Nestlé Perugina rafforza ulteriormente la sensazione che le risposte veramente importanti in questa fase potrà darle solo il governo allungando la cassa integrazione.

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Chi c’era Al tavolo c’erano: la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini; il vice presidente, Fabio Paparelli; il sindaco di Perugia, Andrea Romizi; l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Perugia, Michele Fioroni; i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e della RSU Perugina Luca Turcheria (Cgil), Daniele Marcaccioli (Uila), Mirco Mezzasoma (Cisl). All’incontro hanno partecipato anche i direttori regionali Lucio Caporizzi (Programmazione strategica), Luigi Rossetti (Sviluppo economico) e Diego Zurli (Infrastrutture e lavori pubblici).

Cosa hanno detto La stringata nota dice ciò che già si sapeva e che cioè, in vista dell’incontro al Ministero del 9 novembre, sono stati affrontati aspetti tecnici legati soprattutto al ruolo delle istituzioni circa alcuni degli elementi su cui si stanno confrontando azienda e sindacati: dalla questione relativa ad un centro per la logistica e lo stoccaggio al progetto per la realizzazione di un parco tematico sul cioccolato. Poche parole per dire che il nodo è altrove e non potranno certo essere Comune e Regione a risolvere il problema degli oltre 360 esuberi di San Sisto. Qualsiasi contributo potrà arrivare, ovemai si dovesse giungere a un accordo che piaccia anche a Nestlé, sarebbe comunque di lieve entità rispetto alla massa di esuberi e comunque si concretizzerebbe ben oltre la data fatidica del 30 giugno.

Intanto, Nestlé aspetta Nessun riferimento a nuovi incontri, di cui pure avevano parlato Toia e Turcheria dopo l’ultimo tavolo in Confindustria, con il coinvolgimento della multinazionale. A questo punto, non è escluso si vada prima al Ministero – per capire cosa dirà il governo – dopodiché verrà convocato un nuovo vertice interistituzionale a Palazzo Donini. Intanto, prima del 9, il 6 è previsto un nuovo appuntamento in Confindustria, a cui i sindacati si presenteranno senza una risposta sul fronte della logistica. Si parlerà quindi ancora di insourcing. E magari si farà qualche numero.

Serve tempo Sul fronte sindacale sono fiduciosi. Di certo un intervento così radicale non poteva essere messo nero su bianco dalla sera alla mattina. Bisogna affrontare il punto con i tecnici. Bisogna capire meglio le potenzialità che hanno le aziende del territorio. Bisogna fare una ricognizione su vari argomenti. Intanto si lavora. Ma serve tempo. E questo tempo, a quanto si capisce, potrà arrivare solo dalla proroga degli ammortizzatori sociali che – oltre a dare tempo al piano industriale di dare i suoi frutti – potrà consentire di studiare meglio il progetto sul parco e sul polo logistico. Sempre sperando che a Nestlé piaccia.

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