Piediluco nel degrado: «Via le sterpaglie»

Un’ordinanza del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, per la bonifica, pulizia e mantenimento delle aree private lungo le sponde lacustri

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«Evidente stato di abbandono, presenza di arbusti infestanti e mancata cura del verde». Lunedì 20 giugno, è stata emessa dal sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, su segnalazione del consigliere comunale Sandro Piccinini, un’ordinanza rivolta ai proprietari di orti e giardini confinanti con l’area urbana di Piediluco.

La segnalazione «A seguito di una nota inviata al sindaco da parte del consigliere comunale – si legge nell’ordinanza – in cui veniva segnalato lo stato diffuso di degrado degli orti e giardini privati presenti a ridosso delle sponde del lago di Piediluco e comunque in ambito urbano, come parcheggio Ponticelli, corso Raniero Salvati e via IV novembre, i tecnici comunali hanno effettuato un sopralluogo per verificare la situazione».

Nel corso del sopralluogo sono state riscontrate «situazioni di particolare degrado che interessano le numerose aree private in cui si evidenzia uno stato di abbandono e comunque la presenza di vegetazione e arbusti infestanti, la mancata cura del verde e delle essenze arboree e arbustive». L’attuale stato di conservazione delle aree private nel centro abitato di Piediluco «determinano un grave pericolo igienico sanitario a causa della proliferazione di erbe infestanti, rovi, insetti e ratti che sono nocivi per la salute pubblica».

L’ordinanza del sindaco obbliga, quindi, i proprietari e aventi diritto degli orti e giardini presenti lungo le sponde lacustri, «di provvedere a propria cura e spese, entro 15 giorni, alla pulizia e bonifica dei terreni da sterpaglie, vegetazione arbustiva incontrollata, vegetazione secca o di qualunque altro materiale e alla potatura degli arbusti e dei rami dalle essenze arboree che incidono sugli spazi pubblici». È fatto divieto di «accumulare il materiale che dovrà essere destinato al recupero on in discarica e, pertanto, non potrà essere bruciato in loco» e impone «il mantenimento costante delle aree fino al 30 settembre 2016». Chiunque ometta di provvedere sarà soggetto a sanzione.

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