Polino, Corte dei conti ‘bacchetta’ il Comune

Terni, la sezione regionale di controllo non approva la relazione sul bilancio 2015: «Difficoltà di funzionamento dell’ente»

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Le grane contabili non riguardano solo palazzo Spada ma anche il meno popoloso dei comuni della provincia di Terni, Polino. La sezione regionale di controllo per l’Umbria della Corte dei conti, lo scorso dicembre, non ha approvato la relazione sul bilancio comunale 2015, imponendo di rideterminare l’accertamento straordinario e fissando per il prossimo 30 gennaio il limite temporale entro il quale l’ente è chiamato ad integrare il questionario sul bilancio 2016 ed a pubblicare sul proprio sito tutti gli atti del ciclo di bilancio. La decisione è stata comunicata anche al prefetto ed al procuratore regionale della Corte dei conti dell’Umbria, «in relazione – si legge nella decisione – all’eventuale danno da disservizio che si lega all’impossibilità, da parte di questa Sezione, di valutare i dati del questionario oggetto della deliberazione medesima».

Le proroghe richieste La relazione sul bilancio 2015 del Comune di Polino è stata trasmessa dall’organo di revisione economico-finanziaria dell’ente e la sezione regionale di controllo della Corte dei conti, lo scorso luglio, ha chiesto chiarimenti su tutta una serie di aspetti, a partire dalle motivazioni che, in sede di riaccertamento straordinario dei residui e in data 1° gennaio 2015, hanno indotto alla cancellazione di residui attivi pari a 644.501 euro. Il 31 luglio 2017 il sindaco di Polino ha chiesto un ‘congruo rinvio’ rispetto al termine fissato dalla sezione regionale di controllo per la risposta. Richiesta che è stata reiterata il 13 novembre, dopo ‘l’ultimatum’ della Corte dei conti, per «gravissimi motivi di salute e personali del responsabile dell’area amministrativa e finanziaria» dell’ente.

Le ‘bacchettate’ Una proroga che i magistrati contabili non hanno concesso, evidenziando «un’oggettiva difficoltà di funzionamento del Comune stesso nell’espletamento della sua ordinaria attività istituzionale nell’intrattenimento delle sue relazioni con gli altri organi pubblici, come nel caso specifico la Corte dei conti». In mancanza di chiarimenti, la sezione regionale di controllo ritiene che – fra le altre cose – «il riaccertamento straordinario al 1° gennaio 2015 offra margini di inattendibilità, stante l’intrinseca insussistenza di ragioni giuridiche atte a giustificare la cancellazione di residui attivi per 644.501 euro». Circa le anticipazioni di cassa, i magistrati parlano poi di «entità piuttosto considerevoli, connesse alla scarsa capacità di riscossione e alla particolare esposizione debitoria», mentre la situazione di cassa più in generale «esprime – per la Corte dei conti umbra – una grave disfunzione gestoria complessiva dell’ente, sul piano della riscossione delle proprie entrare e di esposizione debitoria che, in assenza di documenti ufficiali del ciclo di bilancio, potrebbe essere indicativa anche di un gravissimo squilibrio».

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