Povertà in Umbria, approvato il ‘Siapiù’

Il sostegno all’inclusione attiva finanziato con fondi aggiuntivi per allargare la platea dei beneficiari. Barberini: «Cotrastare il disagio sociale»

Condividi questo articolo su

Il Sia – sostegno all’inclusione attiva per il contrasto alla povertà – in Umbria diventa ‘Siapiù’, grazie ad un ulteriore stanziamento della giunta regionale che consentirà di ampliare la platea dei destinatari della misura.

Approvato il piano operativo Su proposta dell’assessore al Welfare Luca Barberini, la giunta regionale ne ha approvato i criteri e le modalità di attuazione del Piano operativo Fse Umbria 2014/2020, a valere sull’asse 2 «Inclusione sociale e lotta alla povertà», per realizzare interventi specifici rivolti all’incremento dell’occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro delle persone più in difficoltà, già seguite dai servizi socio-assistenziali territoriali. L’impegno complessivo è di 12 milioni di euro.

Subito 2 milioni Il primo step, con un investimento di 5,6 milioni di euro fino al 2020, è destinato all’inserimento lavorativo di adulti fra i 18 e i 65 anni, con un Isee tra 0 e 6mila euro, residenti in Umbria, non beneficiari di altri ammortizzatori sociali (circa 1.200 soggetti, è stato calcolato) attraverso tirocini extracurricolari da sei a dieci mesi, con un’indennità massima di 4mila euro. I primi 2 milioni di euro verranno programmati subito, con un avviso pubblico che uscirà entro l’estate, rivolto al mondo del terzo settore e delle associazioni di categoria, che attuerà concretamente i tirocini in tutte le zone sociali dell’Umbria.

«Superare disagio sociale» «Il SIApiù – sottolinea Barberini – rappresenta un ulteriore intervento nel settore del sociale, tra i tanti messi in atto con risorse nazionali e regionali, per contrastare povertà e promuovere l’inclusione in un momento storico di particolare difficoltà. L’obiettivo è aiutare le persone e le famiglie vulnerabili a modificare in positivo la loro condizione economica, attraverso iniziative che ne favoriscano l’avvicinamento al mondo del lavoro per superare così la condizione di disagio sociale oltre che economico».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli