Pranzo indigesto a Gubbio: i protagonisti raccontano la verità a Le Iene

Il ristoratore Massimiliano: «Racconti non veritieri». Biscotto: «Mai stato meglio». Il sindaco Stirati: «Stiamo denunciando. C’è un limite alla goliardia»

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di G.R.

Il tamtam mediatico venerdì scorso ha portato Gubbio alla ribalta nei media nazionali e nei trend topics di Twitter. Tra meme virali e smentite ufficiali, il pranzo indigesto a base di pesce si è trasformato in un film grottesco tra vomito, diarrea e scene apocalittiche. Anche Le Iene hanno deciso di fare chiarezza mandando in onda martedì sera il servizio realizzato da Michele Cordaro. L’inviato ha prima ricostruito la vicenda tra gli articoli web e i famosi audio che hanno fatto il giro d’Italia. Poi si è diretto a Gubbio per parlare con i diretti interessati non facendo mancare battute a tema come il «andiamo a sentire che aria tira», il «qualcuno corre i ripari» con una signora inquadrata dopo aver acquistato dei rotoli di carta igienica o il «si è messo la mascherina per la puzza?» chiesto a un signore intervistato per strada.

IL SERVIZIO INTEGRALE – VIDEO

Pranzo ‘devastante’ a Gubbio: smentite a raffica. L’ironia con Biscotto

La verità dei protagonisti

La gente per le vie conferma che una base di verità c’è ma questa è stata molto enfatizzata. L’organizzatore del pranzo spiega: «Eravamo intorno alla cento persone e il menù era composto dal pesce pescato da noi. Durante il pranzo hanno avuto un malore una signora e il fratello ma sono stati dimessi in serata con referti che non riconducevano a un’intossicazione alimentare». Il luogo degli eventi è il ristorante Federico da Montefeltro, dove secondo gli audio la gente defecava anche nei corridoi vista l’urgenza. Il gestore Massimiliano fa chiarezza: «Abbiamo prestato il ristorante per quest’associazione cucinando alcune cose noi e prendendone altre da fuori. Questo probabilmente è stato l’inghippo. Su 100 persone solo 20 o 30 hanno avuto problemi di dissenteria. I racconti non sono veritieri». Raccontata anche la verità dietro l’incidente dell’uomo che, secondo le leggende, avrebbe riempito di escrementi la macchina e ne sarebbe stato pieno fino al collo: «Era bagnato perché preso dallo stato confusionale dell’incidente si era seduto su una fontana. Il carrozziere che ha portato via la macchina ha garantito che era pulita». Biscotto, al quale è stato scherzosamente consigliato di cambiare il nome del suo locale in Cag8,  rassicura sulle sue condizioni: «Mai stato meglio. Ho avuto un leggerissimo mal di pancia, sono andato a casa in bagno e dopo una mezz’oretta sono tornato al ristorante. Chi ha mandato l’audio magari voleva risultare più simpatico». Spiegato anche il paragone che era stato fatto tra lui e un’oca: «Hanno già un’andatura altalenante di loro, quando devono defecare…». Viene infatti smentito da un testimone che indossasse quei pantaloni sporchi di marrone che giravano nei social: «Quella fotografia gira da tanti anni. Lui ha un paio di pantaloni bianchi che gli ho venduto io ma non sono quelli». Il sindaco Filippo Mario Stirati fa capire di essere arrabbiato per il polverone che si è creato a livello nazionale: «C’è un limite alla goliardia. Stiamo denunciando tutti e faremo ciò che necessario per tutelare l’immagine della città». Chiude il saggio: «Cacano tutti e in tutto il mondo».

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