Province, a Perugia volano gli stracci

Polemiche velenose in casa socialista, con Silvano Rometti e Nilo Arcudi che si scambiano accuse e con i rispettivi supporter scatenati sui social

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Ad accendere la miccia, tra i socialisti umbri con un post su Facebook, è stato l’ex assessore regionale Silvano Rometti: «Complimenti a Roberto Bertini eletto alla grande in Consiglio Provinciale, votato da 60 Consiglieri Comunali (0ltre il 10 per cento dei votanti). Nonostante il tradimento di Arcudi a Perugia ottimo risultato che dimostra il ns insediamento territoriale. Una regola ho sempre ritenuto inderogabile: chi alle elezioni non vota per il proprio Partito non ne fa parte!!!». Reiterato, poi con un «anche al Consiglio Provinciale di Terni eletto Federico Novelli, Complimenti !!! Con buona pace di coloro che dall’interno e dall’ESTERNO lavorano per indebolire la nostra presenza in Umbria. Avanti!!!».

La replica Nilo Arcudi non si è fatto pregare: «Rispondo a Rometti – ha scritto sempre sul social – che come al solito dimostra il suo noto stile con minacce che fanno venire da ridere (poveraccio). Abbiamo comunicato ufficialmente di non votare Bertini per gli ormai noti metodi padronali usati (come comunicato ufficialmente con lettera al segretario provinciale) il gruppo consigliare di Perugia, di Foligno, di Corciano, di Todi e tanti altri comuni (la maggioranza ponderata dei votanti del psi della provincia). Forse si vive molto male il fatto che Bertini da primo eletto della precedente elezione passi indietro nelle preferenze. Se poi Rometti vuole cacciare la maggioranza dei consiglieri della provincia di Perugia dopo aver già mandato via Cavicchioli, Piacenti, il sindaco di San Venanzo, il vicesindaco di Amelia, ex vicesindaco di Foligno Romagnoli, ex vicesindaco di Spoleto Lisci, ex vicesindaco di Marsciano Lipparoni, l’intero ex gruppo consigliare di Gubbio, ex segretario provinciale di Perugia Fioriti ex segretario provinciale di Terni Di Fino ex segretario regionale Potenza e decine e decine di altri dirigenti……si accomodi pure, prego. No problem anzi, ricordo che il Partito Socialista da cui continua a cacciare tutti ha lo 0,4% a livello nazionale quindi……resterà da solo per continuerà a ballare sul Titanic assumendosi la responsabilità di distruggere la storia socialista dell’umbria. Si resta in una comunità socialista se in quella comunità esistono e prevalgono i valori della libertà, della democrazia, della giustizia, del rispetto delle posizioni…..non i post intimidatori che ovviamente nn initimidiscono nessuno anzi».

Commenti al vetriolo Sulle bacheche di entrambi, manco a dirlo, si sono scatenati i pro e i contro le rispettive teorie. Come dire: il centrosinistra avrà pure vinto le elezioni in Provincia, ma a perdere sono stati in parecchi.

«Centrodestra, pessimo esempio» A commentare l’esito del voto è anche il consigliere comunale – nonché presidente dell’associazione Umbria Next – Sergio De Vincenzi: «I risultati delle elezioni provinciali di Perugia sono un pessimo esempio di come i partiti di centrodestra intendono proporsi a rappresentare i cittadini della propria area politica. Purtroppo su questa vicenda Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno deciso di non costituire un’alternativa politica alla sinistra, preferendo blindare una lista con soli sei nomi decisi dai partiti ed escludendo le componenti civiche nonostante abbiano un considerevole peso. Una logica scellerata che, riducendo ulteriormente il ruolo del centrodestra in Consiglio provinciale, ha di fatto escluso territori come l’eugubino, il trasimeno, il tuderte, Spoleto e la Valnerina da importanti decisioni amministrative. Chiaro che gli esponenti umbri dei partiti del centrodestra che sui social network si rallegrano della propria elezione non hanno alcuna intenzione di governare, ma solo di mantenere la loro quota minima di poltrone, a scapito dei cittadini ormai stufi di vecchie logiche primatiste e consociativiste che non fanno altro che favorire l’antipolitica. A questo punto – conclude De Vincenzi – sono ormai stringenti i tempi perché questi partiti chiariscano le proprie intenzioni su una vera alleanza di linea e di programma con i movimenti civici. O dovranno adottare i loro orientamenti da soli».

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