Regione, approvato piano semplificazione

L’assessore Bartolini: «Al via rivoluzione del sistema regionale, riportando al centro del dibattito il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione»

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Meno burocrazia. E’ questo l’imperativo del ‘Piano triennale di semplificazione – Agenda 2016/2018’ che è stato approvato martedì pomeriggio dal consiglio regionale con 14 voti a favore e 5 astenuti, Fratelli d’Italia, M5S e Lega Nord.

Il piano Tra i principali provvedimenti che entreranno in vigore già da subito, la semplificazione dei procedimenti ambientali delle imprese, come l’autorizzazione unica ambientale Aua, e quelle per accedere ai fondi europei, liberalizzazione dei procedimenti per l’iscrizione ad albi, registri ed elenchi, ulteriore semplificazione delle procedure di accesso, gestione e rendicontazione dei fondi e dei contributi della programmazione comunitaria 2014-2020. Inoltre tutti i siti internet istituzionali vedranno implementare la sezione ‘Come fare per’, sarà attivato il catasto unico regionale degli impianti termici, nuovi servizi on-line per le politiche attive del lavoro, prenotazioni online per gli esami specialistici, avvio del sistema d’identità digitale e di una nuova piattaforma, PagoPa, per pagare in modo elettronico la pubblica amministrazione.

Bartolini «Auspico che oggi segni l’inizio di quella rivoluzione del sistema regionale che ci siamo prefissi di concretizzare e che nel breve tempo possa rispondere alle tante sollecitazioni poste in questi anni dai cittadini per la sburocratizzazione la trasparenza, la partecipazione e l’innovazione dei servizi», afferma l’assessore regionale alle riforme, Antonio Bartolini. «Con il Piano la Regione si pone come obiettivo ambizioso quello di riportare al centro del dibattito il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione. Memori degli errori del passato, sono state individuate linea guida e azioni a supporto di questa nuova strategia regionale che vuole porre al centro il cittadino e le sue esigenze. Oggi prende avvio un percorso che sappiamo essere lungo e difficile e che richiederà l’aiuto non solo di tutti gli attori del sistema regionale, ma anche di cittadini e imprese coinvolti già a vario titolo nella fase preliminare di stesura del Piano». Anche il rapporto con il personale interno «è destinato a cambiare», sottolinea l’assessore. «Saranno stabiliti criteri certi ed efficaci al fine di avere una valutazione quanto più imparziale possibile che finalmente premi il merito e valorizzi le tante professionalità presenti. È una sfida importante, un investimento per il futuro per il quale siamo tutti chiamati a contribuire. Il voto di oggi in aula rappresenta un ottimo inizio».

Andrea Smacchi «Un piano ambizioso – riferisce il presidente della prima commissione, il consigliere Pd Andrea Smacchi illustrando l’atto all’aula – in grado di far fare un passo in avanti all’Umbria per rendere la pubblica amministrazione non una zavorra ma un volano per chi vuole investire nella nostra regione». Cinque linee strategiche di intervento: innovazione, trasparenza, partecipazione, riduzione dei costi e sblocco delle opportunità per le imprese. All’interno del piano c’è anche il superamento degli ostacoli legislativi e un sistema di verifica annuale volto all’attuazione delle riforme. Tutto questo per fare in modo che la pubblica amministrazione, ancora oggi vista come ostacolo, torni ad essere sentita dai cittadini come servizio a tutela e a garanzia di legittimi diritti. «Dobbiamo ripartire da concretezza, velocità e spirito di servizio per riacquistare credibilità e autorevolezza. Da anni la semplificazione è una richiesta costante e continua di una Pa più efficiente, meno burocratica, più moderna e snella. Il tavolo generale della semplificazione evidenzia una gestione ancora troppo verticale ed a compartimenti stagni, poco incline a condividere obiettivi ed azioni».

L’opposizione Un piano, ‘Umbria semplice’, che ha visto il voto favorevole anche di alcuni consiglieri di opposizione come Raffaele Nevi e Claudio Ricci. Tra i contrari, invece, oltre alla Lega Nord, la consigliera Carbonari che ricorda come «il primo Piano triennale di semplificazione amministrativa 2012-2014 è stato un fallimento su diverse linee perché bellissimi intenti sono rimasti sulla carta per l’assenza di politica e volontà concreta di digitalizzazione della PA; è mancata la partecipazione, la comunicazione e la collaborazione interistituzionale. Oggi abbiamo un nuovo piano triennale che a parità di struttura amministrativa, di metodi di selezione della governance e di cultura amministrativa dominante, dovrebbe avere successo laddove il piano precedente ha fallito. Abbiamo molti dubbi che questo accada, ma verificheremo i risultati».

Giacomo Leonelli Trasparenza, merito e premialità sono anche le parole chiave dell’ordine del giorno promosso dal segretario regionale Pd, «un’ulteriore declinazione del piano di semplificazione. Questa è un’accelerazione necessaria nel paese e nella nostra regione  – dice Giacomo Leonelli – l’amministrazione deve essere sempre più trasparente e partecipata, dove il cittadino è un interprete consapevole dei processi amministrativi. Questo atto ha il sapore di un grande investimento in trasparenza, partecipazione e valutazione. Serve uno step successivo: trasparenza e meritocrazia della Pa legate al versante della premialità. La percezione è che oggi ci sia un binario diverso tra pubblico e privato. Dobbiamo dare una svolta al sistema per aprire uno scenario nuovo: dall’Umbria parta quindi un messaggio non solo di trasparenza ma di un modello per cui la Pa è legata al merito. E la premialità deve essere basata su criteri certi del merito effettivo, individuando compiti e obiettivi da raggiungere».

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