Regione, stipendi d’oro e rimborsi pure

Per la presidente, Catiuscia Marini, circa 150 mila euro all’anno. Un consigliere, se vive a Perugia, ne prende 3.300 al mese

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L.P.

Per fortuna che c’era la spending review. Da anni si parla di tagliare i costi della politica eppure, a livello regionale, solo 3 regioni su 20 lo hanno effettivamente fatto: Piemonte, Emilia Romagna e Marche. Altrove, in tutta Italia, gli stipendi sono alle stelle. Con una media, per il presidente della Regione, ben sopra i 10 mila euro. Lordi, s’intende.

Al top Ben 9 Regioni su 20 applicano il tetto massimo previsto da una legge del 2012, quella cioè che ha fissato compenso massimo percepibile a 13.800 euro lordi, tutto compreso, per i presidenti di Regione e di Assemblea e 11.100 euro per i consiglieri. Così avviene, ad esempio, in Veneto, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. In Umbria? Appena poco meno, con uno stipendio di 12.500 euro per la Presidente Catiuscia Marini, che guadagna circa 150 mila euro l’anno.

La Presidente 6.600 euro è l’indennità di carica, mentre ulteriori 1.800 euro vengono elargiti alla Governatrice Marini a titolo di indennità di funzione e 4.100 sono le spese di esercizio per il mandato. Stessa indennità di carica per gli assessori, ma con un’indennità di funzione che scende a 1.500; solo 6.600 euro a titolo di indennità per i consiglieri senza carica, per un totale di 142.800.00 euro annui. I rimborsi spese per l’esercizio di mandato vengono invece calcolati in base alla distanza da palazzo Donini.

Rimborsi Quattro fasce di rimborsi, dunque, in Umbria con un tetto massimo di 4.100 euro, 3.800 il medio e 3.500 il minimo. Chi risiede a Perugia ne percepisce appena 3.300. Solo per fare un esempio, l’indennità lorda mensile del Presidente del Consiglio Matteo Renzi è fissata a meno di diecimila euro, 9.566,39 euro lordi al mese per l’esattezza, mentre i governatori più ricchi sono Zaia in Veneto, Zingaretti in Lazio, De Luca in Campania e Crocetta in Sicilia.

La proposta di legge Alfieri della trasparenza, in Umbria a rendicontare tutte le spese ci pensano i due consiglieri del movimento 5 Stelle, Liberati e Carbonari, che hanno deciso di trattenere come compenso 5 mila euro lordi e versare le eccedenze in un fondo regionale per il sostegno alle imprese che, in attesa di essere creato, ha portato all’apertura di un libretto postale dedicato in cui vengono mensilmente depositate le eccedenze. Così come porta la loro firma la proposta di legge che, nel giro di qualche mese, verrà ripresentata in consiglio per ridurre le indennità di consiglieri e assessori a un massimo di 5 mila euro lordi e rendicontare i rimborsi spese.

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