di M.L.
Nella verde Umbria si solleva il puzzo della questione rifiuti. Dopo la diffida della Provincia e dell’Arpa Umbria verso le due aziende di gestione dei rifiuti nei comuni di Perugia, Magione e Corciano, la Gesenu e la Tsa (Trasimeno servizi ambientali); arriva la presa di posizione di associazioni e cittadini che pretendono risposte dagli amministratori locali.
Discarica e impianti La questione è seria e riguarda diversi aspetti della gestione dei rifiuti e alcuni problemi che erano stati evidenziati tempo fa e che, vista l’azione della Provincia, non sono stati risolti. Formalmente le diffide riguardano la società Tsa per la gestione della discarica di Borgogiglione e Gesenu per gli impianti di Pietramelina e di Ponte Rio. Secondo i rilievi dell’Arpa infatti, sono state portate alla luce numerose irregolarità, per la discarica in particolare: la non adeguata copertura giornaliera dei rifiuti, già denunciata un anno fa; si contesta poi la mancata comunicazione, nei tempi e modi previsti, di un superamento del livello di guardia per il parametro cloruri nelle acque sotterranee. Viene poi segnalata una presenza di cromo e nichel allo scarico, sopra la soglia di rilevabilità cosa che avrebbe dovuto indurre il gestore a chiedere un aggiornamento dell’Autorizzazione ambientale.
Osservatorio Borgogiglione Se da un lato i manager delle società cercano di buttare acqua sul fuoco evidenziando risultati ottimi soprattutto nella gestione finanziaria, come è accaduto nei giorni scorsi. D’altro canto ci sono le associazioni, come l’Osservatorio Borgogiglione, che chiedono chiarimenti, accusando la politica di «Non voler rompere il rapporto di ambigua co-gestione tra istituzioni pubbliche (responsabili e controllori della qualità del servizio) e aziende pubblico-private chiamate a gestire: dove gli obiettivi di una Spa sono il profitto e non necessariamente il benessere dei cittadini».
E la Politica? Palazzo dei Priori tace, anche se Perugia è il comune che produce più ‘materiale’ per gli impianti, così come Corciano. Mentre il giovane sindaco di Magione, Giacomo Chiodini, tra un retweet di tramonti sul lago e l’altro, riesce anche a fare un piccolo post ad un articolo che da notizia della diffida, senza però dare chiarimenti e continuando a postare stupendi tramonti. Ma le risposte, quelle vere, tardano. Tardano le spiegazioni e una reale analisi sulle problematiche rilevate dall’Arpa mentre si sprecano i silenzi e in queste parole mancate si cerca di recuperare il rapporto di fiducia cittadini e istituzioni che viene fortemente minato da questa mancanza di chiarezza.