Rifiuti in Umbria, nuovo inceneritore: si inizia a muovere l’Auri

Piano regionale ancora da approvare, ma intanto l’Autorità dà mandato di costituire un gruppo tecnico e avviare l’iter in vista della realizzazione

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di S.F.

Il piano regionale integrato di gestione dei rifiuti è nella fase della consultazione pubblica per la Vas – come noto le contrarietà non sono poche – dopo la preadozione della giunta Tesei datata 15 giugno 2022. Tuttavia, in attesa del via libera definitivo, c’è chi ha iniziato a muoversi nell’ambito della realizzazione del nuovo impianto di termovalorizzazione. Si tratta dell’Auri.

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Il mandato

L’Auri si è attivata con una deliberazione del consiglio direttivo, motivo? In sostanza l’Autorità umbra per rifiuti e idrico ha dato mandato alla sua struttura tecnica di costituire un gruppo di lavoro interno e avviare così «le attività propedeutiche necessarie all’affidamento dei servizi professionali specialistici legali, tecnici ed economico/finanziari inerenti i procedimenti amministrativi per l’affidamento della realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione, da attivarsi nella ipotesi di approvazione definitiva del Piano regionale integrato di gestione dei rifiuti nei contenuti in premessa riportati». Il presidente Antonino Ruggiano inizierà così un’interlocuzione con la Regione per definire i criteri generali previsti dal documento preadottato in estate. La progettazione, realizzazione e gestione sarà oggetto di una procedura pubblica.

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Il termovalorizzatore e l’iter

Prevista la realizzazione di un inceneritore da 160 mila tonnellate l’anno di rifiuti urbani e speciali di produzione regionale con entrata in funzione prevista dal 1° gennaio 2028. Per ora non è stato ufficializzato il posizionamento dell’impianto, seppur alcune indicazioni siano già note (la zona di Terni ad esempio è esclusa, lo stesso non si può dire per la parte centrale dell’Umbria): «Entro quattro mesi dall’approvazione del Piano regionale, tramite avviso pubblico di manifestazione d’interesse, sarà avviata la procedura – spiegò l’assessore regionale Roberto Morroni a giugno – per la progettazione, la realizzazione e la gestione dell’impianto. Entro diciotto mesi dall’approvazione, avverrà l’affidamento, cui seguiranno trenta mesi per realizzare l’impianto. La messa in esercizio, che stimiamo dal 1° gennaio 2028, segnerà l’interruzione del conferimento in discarica dei rifiuti derivanti dal ciclo di gestione dei rifiuti urbani che possono essere recuperati dal punto di vista energetico».

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