Rifiuti in Umbria: «Parte Pietramelina»

Il presidente di Auri, Cristian Betti, annuncia un piano, ma non si sa cosa sia. Intanto il M5S chiede le dimissioni dell’assessore regionale Fernanda Cecchini

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Il presidente di Auri, Cristian Betti

Il presidente dell’Autorità umbra per rifiuti e idrico (Auri), Cristian Betti, è stato categorico: «In questi giorni abbiamo dovuto affrontare l’ennesima situazione di criticità derivante dalla difficoltà di reperire impianti di trattamento della frazione umida di sottovaglio prodotta dall’impianto di Ponte Rio per la quale abbiamo trovato una soluzione ponte che a partire da lunedì 30 ottobre consentirà il ritorno alla normalità. Questo in attesa della sottoscrizione degli accordi con la Regione Marche che consentiranno la possibilità di accedere agli impianti di Fermo e Ascoli Piceno».

I rallentamenti Il servizio di raccolta, ha anche assicurato Betti «non è mai stato interrotto totalmente, pur rallentando in alcune aree, generando disagi e preoccupazioni. In tutti i comuni che conferiscono in questo impianto si sono avuti rallentamenti nella raccolta del rifiuto indifferenziato che non hanno invece riguardato la raccolta differenziata. Tale criticità troverà una soluzione stabile con la sottoscrizione degli accordi con la Regione Marche che sono ancora in fase di definizione».

Sì, ma il piano? C’è un solo problema: il presidente Betti ha fatto un annuncio monco. Non c’è stata, infatti, nessuna descrizione della sbandierata «soluzione ponte». Ma, in fondo, per arrivare a lunedì manca ancora del tempo.

Pietramelina Il Servizio regionale autorizzazioni ambientali ha intanto rilasciato il provvedimento che consente, a precise condizioni, il riavvio dell’impianto di compostaggio di Pietramelina. L’impianto, spiega la Regione «tratterà una quantità massima di 46.000 tonnellate all’anno di rifiuti urbani, costituiti per almeno il 30% da rifiuti ligno-cellulosici (sfalci e potature) e il rimanente (per un massimo di 32.200 tonnellate all’anno) costituito da rifiuti organici umidi provenienti dalla raccolta differenziata»

I tempi L’impianto di Pietramelina «è autorizzato a svolgere operazioni di recupero di rifiuti per la produzione di compost di qualità da utilizzare in agricoltura. È ammessa una quota di scarti complessivamente non superiore al 25% dei rifiuti trattati, comprensiva dello scarto primario proveniente dalla fase di pre-trattamento ovvero di selezione meccanica e dello scarto secondario proveniente dalla fase di trattamento aerobico ovvero di compostaggio. L’effettivo inizio del conferimento dei rifiuti potrà avvenire soltanto a seguito di lavori di chiusura del bacino di compostaggio e di convogliamento dell’aria ad un impianto di trattamento mobile (biofiltro) posizionato all’esterno del capannone per ridurre le emissioni odorigene. Le lavorazioni che si svolgeranno all’esterno, di pre-trattamento dei rifiuti e di maturazione del compost, sono state ridotte allo stretto indispensabile e assoggettate a particolare prescrizioni gestionali».

Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari

M5S attacca Scatenati in Regione, intanto, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S): «Sono anni che ne parliamo e ora, come da facili previsioni, ci siamo dentro: è emergenza. Emergenza che, dalla clamorosa crisi su Perugia, si sta allargando al Trasimeno fino a Bastia Umbra, con alcuni problemi evidenti anche nel Tuderte. Tuttora si alimenta il famelico partito degli affari, con costi ed extracosti assurdi a carico dei cittadini, con servizi penosi».

Fernanda Cecchini

Il ‘Piano’ Vengono definiti «fantozziani gli ultimi passi della Regione: annusando l’imminente emergenza, la giunta Marini, dopo ben otto anni ha trasmesso solo poche settimane fa la relazione sul Piano rifiuti alla commissione ambiente di palazzo Cesaroni. Rapporto che però doveva essere inoltrato ogni anno, per legge. Così, non solo la Regione si è attivata con il passo della tartaruga, non solo la stessa relazione è carente di informazioni fondamentali e di dati dettagliati su produzione, riciclo e recupero, ma giunge quando il Piano rifiuti, di validità quinquennale, è ‘scaduto’ da anni, nel 2014»

Cecchini Il gruppo M5S in Regione Umbria «ha pertanto richiesto l’audizione in commissione dell’assessore al ramo, Fernanda Cicchini, per martedì prossimo 31 ottobre, esigendo finalmente un confronto, auspicando che costei giunga dimissionaria all’appuntamento, vista l’incapacità programmatoria sin qui dimostrata a fronte di una situazione nota da tempo. L’unico modo per uscirne è trarre anzitutto le conseguenze della propria incapacità politica, precondizioni per una pianificazione totalmente nuova».

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