Sabato ‘via’ ai saldi: «230 euro a famiglia»

La stima della spesa che verrà fatta è di Confcommercio: «I segnali di ripresa di cui si parla tanto sono ancora troppo deboli e poco avvertiti dalle imprese»

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Sabato 1 luglio partono anche in Umbria, come nel resto d’Italia, i saldi estivi. Secondo le stime dell’ufficio studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo circa 230 euro, per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro e una spesa pro capite di quasi 100 euro.

Il commento «Nonostante il gran caldo di questi mesi, tra l’altro arrivato in largo anticipo – dice Carlo Petrini, presidente Federmoda Umbria Confcommercio – i consumi sono stati molto tiepidi e i segnali di ripresa di cui si parla tanto sono ancora troppo deboli e poco avvertiti dalle imprese. Il settore abbigliamento e calzature continua ad essere in forte sofferenza»

I consigli Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio Umbria ricorda alcuni principi di base: «La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto». Per la prova dei capi, non c’è obbligo in quanto «è rimesso alla discrezionalità del negoziante», mentre 
«le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante». I 
prodotti in vendita «devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso». Per il negoziante c’è l’obbligo «di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale».

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