Saltamartini associa Romboli e sinistra: «Sei inqualificabile»

Post-shock della parlamentare, segretaria della Lega di Terni, sullo spacciatore arrestato per la morte dei due adolescenti. Arrivano le repliche

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Un post durissimo per toni, tempismo e contenuti. In una parola: discutibile. Che fa il paio con quello di Simone Di Stefano di CasaPound Italia e che punta sulla presunta ideologia antifascista di Aldo Maria Romboli, il 41enne ternano in carcere per la morte dei due ragazzi di 16 e 15 anni, ideologia espressa in una sorta di ‘chiacchierata da bar’ online del 2019 sulla sua passione per il ‘trap’, per attaccare neanche tanto implicitamente chi la pensa come lui e diversi – parecchi – altri. A far piombare la politica, quella postmoderna dei social, sul dramma che Terni sta vivendo e a forzare il senso di unità creatosi attorno al dolore delle famiglie colpite, è la segretaria della Lega di Terni, la parlamentare della Repubblica Barbara Saltamartini. E probabilmente nessuno – anche dalle sue parti politiche – ne avvertiva il bisogno.

«La sinistra lo ha fatto esibire al Cantamaggio»

Quest’ultima definisce Romboli, via Facebook, «un rapper antifascista militante cresciuto nei centri sociali. Ecco – aggiunge – di chi sono le mani insanguinate di quel bastardo che ha venduto la morte a Flavio e Gianluca. Un cattivo maestro cresciuto nei centri sociali dell’antagonismo ternano dove era addirittura invitato come ospite d’onore in tante serate. Così come lo è stato considerato dalla ‘cultura’ di quella sinistra che per 50 anni ha governato l’Umbria, e che per fortuna non governa più, che lo fece esibire anche in una delle feste più sentite dalla città quale il ‘Cantamaggio’. Un rapper antagonista che mentre si esibiva, magari anche dietro compenso economico, spacciava metadone e chissà cosa altro. Ora mi auguro che l’impegno profuso dalle forze dell’ordine e giudiziarie che lo hanno preso immediatamente non sia reso vano e che questo maledetto sconti fino alla fine la pena che gli spetta dentro le mura di un carcere. Non smetteremo mai di lottare contro la droga e chi la spaccia».
La bufera, l’ennesima ad uso e consumo delle scalmanate platee social, è servita.

«Humus in cui è fallito l’assistenzialismo»

A dar manforte alla Saltamartini è il leghista, ex M5s, Stefano Lucidi: «Condivido le parole di Barbara Saltamartini sulla tragedia ternana e aggiungo: un rapper di 41 anni (che farebbe ridere solo così se non si trattasse di una tragedia immane) con manciate di visualizzazioni, poco più di un condominio. Ospite di anacronistiche radio a parlare del nulla, tentando di spiegare perché una tartaruga può essere al tempo stesso fascista e antifascista (e probabilmente non sa cosa sia una testuggine). Si tratta di un humus nel quale convivono i fallimenti dell’assistenzialismo, delle reti sociali. Quell’humus che spaccia clandestini come risorse perpetrando una moderna tratta di esseri umani travestita da accoglienza e integrazione. Quell’humus ternano che porta una forza politica in cui credevo, a fare una videoconferenza sulla canapa durante i giorni di lutto. Sensibilità politica lisergica. Questa tragedia appartiene all’humus ternano bastardo antagonista a se stesso».

«Inopportuna, ingombrante, provocatoria»

A replicare ai post in questione sono i gruppi consiliari di Pd, M5s, Senso Civico e Terni Immagina: «Le inqualificabili dichiarazioni della segretaria romana della Lega di Terni sulla tragedia che ha sconvolto la nostra città, ci lasciano senza parole – dichiarano i consiglieri comunali -. Riteniamo questo momento troppo doloroso per la nostra comunità per cedere alle provocazioni di chi non ne fa parte e non perde occasione per far sentire la sua ingombrante e sempre più inopportuna presenza politica, con prese di posizione che, come in questo ultimo caso, sembrano dimostrare una scarsa conoscenza della città. Non entriamo nel merito di simili dichiarazioni. Per noi farlo equivarrebbe a mancare di rispetto alle famiglie dei giovani che la nostra città ha perso, alle tante operatrici e operatori che svolgono con impegno e sacrificio il loro lavoro nel sociale. Ci rammarichiamo per il sindaco di Terni, che si era proposto di unire la città e spesso ha invitato a non avvelenare inutilmente il clima. Purtroppo i suoi appelli sembrano cadere nel vuoto e il suo silenzio dinnanzi alle esternazioni di chi non rispetta il nostro dolore, li rende non credibili».

«Si cerca di minare clima di unità»

In serata arrivano anche le parole del consigliere regionale del M5S, Thomas De Luca: «Il dibattito politico intorno alla morte di Flavio e Gianluca sta degenerando. Purtroppo qualcuno cerca di minare quel clima di unità che la nostra comunità in queste giornate drammatiche ha saputo mantenere, nel rispetto del dramma di due famiglie. Nonostante le dichiarazioni della commissaria leghista siano inaccettabili e prive di umanità, invito tutti a mantenere compostezza e decoro. Questo è il tempo del lutto e dell’unità. Ci sarà il tempo delle analisi e dei conti».

«Latini e la giunta si dissocino»

Anche il partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Terni – prende posizione: «Il sindaco Latini e la giunta si dissocino pubblicamente dalle vergognose dichiarazioni della commissaria Saltamartini. In una fase di dolore ed incredulità conseguente alla tragedia che ha stravolto la città di Terni ed il paese intero non sono tollerabili affermazioni di un così basso profilo speculativo atte esclusivamente ad alimentare una polemica infima, che non restituisce alcun valore ad una riflessione che per prima dovrebbe investire coloro che hanno la responsabilità del governo della città. Non tolleriamo lezioni da soggetti estranei mandati a Terni esclusivamente per decentralizzare a Roma la gestione delle scelte strategiche del territorio. Barbara Saltamartini dovrebbe scusarsi, primariamente con coloro che sono stati direttamente colpiti da questa tragedia, e qualora avesse dignità, limitarsi al silenzio oppure proporre politiche giovanili concretamente orientate alla comprensione delle dinamiche di dipendenza in giovane età, della cui azione amministrativa non vi è traccia».

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