Sangemini: «Ancora arroganza da Ferrucci»

La rsu attacca: «Minato di nuovo il buon funzionamento della fabbrica. Scelte che mettono a repentaglio la sicurezza dei lavoratori»

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della rsu Sangemini (Flai Cgil, Fai Cisl, Uil Uila)

Il nuovo assetto standard affisso in bacheca che andrebbe a diminuire il personale nei vari reparti della fabbrica va a minare ancora una volta il buon funzionamento della stessa. Abbiamo sempre ribadito la necessità di un direttore industriale con competenze tecniche per avviare un confronto serio e costruttivo.

Ricordiamo a tutti che nei vari siti del gruppo Ami (Acque minerali d’Italia) si imbottiglia acqua, non si produce acciaio. Ancora una volta ci vediamo costretti a denunciare il comportamento scorretto del dott. Ferrucci che, ritenendosi superiore a tutti, a tutte le istituzione e all’intero territorio della Regione Umbria di fronte alla quale si era assunto degli impegni, li ha puntualmente disattesi.

Continua con tutta la sua arroganza a modificare l’organizzazione del lavoro tagliando posti senza tener conto che dietro ad essi ci sono delle persone e famiglie intere, scelte che mettono a repentaglio anche la sicurezza dei lavoratori stessi (saremo costretti, laddove lo riterremo necessario, a sporgere le dovute denunce agli organi competenti).

La non disponibilità ad un confronto con la rsu del dott. Ferrucci che, ad oggi, ci sembra non in grado di gestire una fabbrica che ai tempi del concordato fallimentare ha saputo autogestirsi, ci fa rimanere sbigottiti. Il funzionamento della fabbrica ad oggi ci sembra surreale e il clima teso non garantisce la sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro. Il dott. Ferrucci conosciuto nel territorio per il suo passato, da chi è stato mandato? Abbiamo il ricordo ancora vivo di una proprietà disposta al confronto e sempre garante dell’occupazione e della dignità delle persone. Come mai questa mutazione?

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