‘Sanitopoli’ in Umbria: «Lorenzetti colpevole»

L’ex presidente della Regione era accusata di falso ideologico per alcune assunzioni nelle Asl: la Cassazione ha confermato la condanna – sospesa – ad otto mesi

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Confermata in Cassazione la condanna per l’ex presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, accusata di falso ideologico in relazione ad una delibera di Giunta del 2009 che autorizzava alcune Asl ad assumere personale. La pena, sospesa e con non menzione, è di otto mesi di reclusione.

Condanne confermate Stesso provvedimento per l’ex assessore alla Sanità Maurizio Rosi e per l’ex direttore generale del settore Paolo Di Loreto ai quali erano stati inflitti 9 mesi e 15 giorni; anche per loro le pene sono state sospese. Confermata anche la condanna ad 8 mesi e 15 giorni per l’ex funzionario del Servizio affari generali e amministrativi, Giancarlo Rellini. Nell’udienza in Cassazione, il sostituto procuratore generale aveva chiesto l’annullamento della sentenza di condanna per due capi d’imputazione, senza rinvio e quindi sollecitando di fatto l’assoluzione. Lorenzetti e gli altri imputati hanno sempre sostenuto la correttezza del loro operato. Sono stati difesi dagli avvocati Luciano Ghirga, Valeriano Tascini, David Brunelli, Manlio Morcella, Lorenzo Tizi e Patrizia Bececco.

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