«Se non sei mia, non sei più di nessuno». Narnese condannato per atti persecutori

Terni – Due anni e sei mesi di reclusione contro i cinque chiesti dall’accusa

Condividi questo articolo su

«Se non sei mia, non sei più di nessuno. E se ti trovo con un altro, gli faccio male». È solo una delle frasi finite all’attenzione della procura di Terni nell’ambito dell’indagine che giovedì ha portato alla condanna di un 56enne narnese a due anni e sei mesi di reclusione. L’uomo era accusato di atti persecutori nei confronti dell’ex compagna, con cui aveva avuto una relazione andata avanti per tre anni.

Il quadro

Il contesto accusatorio è quello ‘classico’ delle relazioni finite e in cui una delle due parti non si rassegna. Da qui messaggi, telefonate, appostamenti, perfino 108 notifiche di videochiamate – era il novembre del 2022 – e anche gli interventi delle forze dell’ordine. La vittima aveva dovuto cambiare le proprie abitudini di vita, mentre l’indagato era stato colpito dall’ammonimento emesso dal questore di Terni.

Violazione di domicilio

Il 56enne era accusato anche di violazione di domicilio (fatti avvenuti a Narni il 2 dicembre del 2022) per aver tentato di entrare – peraltro fra urla, danni alla porta di ingresso e minacce – nell’abitazione dell’uomo con cui, secondo l’indagato, l’ex compagna intratteneva una nuova relazione sentimentale. La sentenza è stata emessa dal gip Francesco Maria Vincenzoni con le modalità del rito abbreviato e in aula l’accusa ha chiesto una condanna a cinque anni, ovvero il doppio di quanto è stato poi deciso dal tribunale. Nel processo non figurano parti civili e l’appello da parte del legale difensore del 56enne narnese – l’avvocato Alessio Pressi – appare comunque scontato.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli