«Si torni in consiglio». Ferranti: «Una polemica immotivata»

Terni – Le opposizioni chiedono al prefetto di ripristinare le sedute ‘in presenza’. Il presidente del consiglio: «Percorso lineare»

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Una lettera al prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi, per poter tornare sui banchi di palazzo Spada – e non più soltanto online – per discutere delle questioni della città. Ad inviarla, martedì, sono stati i gruppi di minoranza in consiglio comunale – M5s, Pd, Senso Civico e Terni Immagina – attraverso i rispettivi capigruppo.

«Prima c’era una valida ragione. Ora non più»

«È dal 26 febbraio 2020 – si legge – che manca la convocazione in presenza del consiglio comunale e delle commissioni. Seppur sia stato doveroso durante la fase del lockdown disporre la modalità ‘da remoto’, oggi tale modalità risulta essere a nostro avviso lesiva del mandato attribuito dagli elettori ai componenti del consiglio comunale. Una situazione che desta ancor più preoccupazione visto che la prassi di riunire le commissioni ed i consigli da remoto ha accompagnato tutto l’iter di approvazione del bilancio consuntivo e nei prossimi giorni costringerà gli eletti a seguire, tramite supporto informatico, l’iter di approvazione del Dup e del bilancio preventivo. Va sottolineato che tale modalità ha più volte causato problemi di partecipazione a singoli consiglieri, costretti a fare i conti con problemi di connessione o disservizi più o meno gravi».

«La città riparte e noi no? Troppe limitazioni»

«Desta curiosità però – scrivono i consiglieri di minoranza al prefetto Sensi – il fatto che mentre tutta la città lentamente sta recuperando la normalità, i consiglieri comunali vedano ancora ridotto e ridimensionato a causa dell’emergenza Covid-19 il proprio ruolo di controllo istituzionale e l’esercizio delle proprie funzioni. Riteniamo inverosimile che ad oggi non sia stato possibile trovare una soluzione alternativa o un compromesso volto a garantire piena partecipazione degli eletti e dei cittadini alla vita democratica della città. Dubbio che viene rafforzato dal fatto che dalla gestione di tale questione siano state escluse le minoranze. Ricordiamo che durante le sedute di consiglio da remoto vige l’impossibilità di presentare emendamenti in corso di seduta, l’impossibilità di inserire atti nell’ordine del giorno in corso di seduta, oltre all’impossibilità di confrontarsi tra consiglieri comunali di persona. Chiediamo pertanto un Suo intervento volto a ristabilire prima della votazione del prossimo bilancio, la normale partecipazione degli eletti alle sedute del consiglio comunale e alla commissioni consiliari».

Francesco Ferranti

Ferranti: «Polemica che stupisce»

La replica del presidente del consiglio comunale, Francesco Maria Ferranti, arriva a stretto giro: «Leggo con meraviglia – afferma – la nota stampa firmata da alcuni consiglieri comunali di minoranza. Tengo a precisare ad onor del vero che: il sistema da remoto legittimato da norme di rango primario tutt’ora vigenti, visto che l’emergenza sanitaria non è ancora conclusa per volontà del Governo nazionale, così come organizzato in concreto dalle dirigenze del comune di Terni, assicura il rispetto delle funzioni e delle prerogative dei consiglieri e contempla i principi di certezza delle presenze e di pubblicità delle sedute come richiesto dal dpcm; contrariamente a quanto affermato dai consiglieri di minoranza che hanno firmato questa nota le misure attivate per l’emergenza Covid non hanno influito sulle modalità e sui tempi di presentazione degli emendamenti, infatti si è applicato il regolamento ordinario del consiglio comunale che prevede gli emendamenti siano presentati non oltre 15 giorni dal deposito del Dup e del bilancio previsionale presso la segreteria generale; va sottolineato come la presentazione di altri atti in corso di seduta non sia fattibile per regolamento di questo consiglio comunale che prevede che le sedute relative i bilanci consuntivo, preventivo e Dup siano riservare esclusivamente alla trattazione di questi argomenti suddetti; la prefettura di Terni è informata ufficialmente che questa amministrazione ha organizzato e svolto diversi sopralluoghi per individuare una sede idonea a svolgere riunioni fisiche del consiglio comunque rispettando le norme di tutela igienico sanitaria di distanziamento sociale ma anche di registrazione e pubblicizzazione dei lavori del consiglio: i sopralluoghi svolti dal segretario generale e dai dirigenti competenti hanno dato esito negativo».

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