Sisma: «Non chiudere le mense a Norcia»

Liberati e Carbonari (M5S): «Perché, anziché interrompere il servizio, non effettuare controlli puntuali e riservare la mensa ai cittadini di Norcia?»

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L’annuncio dell’imminente chiusura delle mense a Norcia – che aveva provocato le proteste dei cittadini – arriva sui banchi del consiglio regionale. Secondo Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S) «verrebbe meno un rilevante centro di aggregazione e di scambio sociale;
usufruiscono ancora di tale servizio tutti quei cittadini che, pur non potendo rientrare nelle proprie abitazioni, non abbiano richiesto il Contributo per l’Autonoma Sistemazione e non alloggino nelle strutture alberghiere messe a disposizione a seguito dei terremoti di agosto e ottobre scorsi. Poiché tuttavia mancano i controlli, chiunque può entrare e uscire dalle mense, con evidente sperpero di risorse pubbliche destinate viceversa alle sole comunità locali».

I container a Norcia

I container Frattanto, dicono  i due consiglieri regionali, «a causa dei gravi ritardi di intervento delle Istituzioni nel fornire sistemazioni adeguate in loco, numerosi sono i cittadini che hanno optato per soluzioni autonome (roulottes, camper, case mobili, etc.). Allo stesso modo, molti sono coloro che non intendono usufruire dei container collettivi che, al netto della loro capienza, dovrebbero ospitare quasi 50 persone ciascuno, in stanze da tre posti, da condividere talvolta con totali sconosciuti. In tale quadro appare legittimo non volersi avvalere di siffatti ‘servizi’ a lungo termine, aspramente contestati nei mesi scorsi e, nonostante ciò, portati avanti senza considerare le richieste dei cittadini;
come già espresso numerose volte da questo Gruppo, conformemente alle richieste dei cittadini colpiti dal terremoto, i container collettivi non sono moralmente accettabili, ledendo non solo la privacy, ma soprattutto la dignità delle persone; numerosi residenti, pertanto, ancora necessitano del servizio mensa nei campi gestiti da Esercito e Protezione Civile, mentre l’annunciata sospensione creerebbe soltanto malcontento e ulteriori disagi».

La richiesta Liberati e Carbonari, quindi, chiedono alla giunta regionale «perché, anziché interrompere tale rilevante servizio pubblico per asserite questioni economiche, non intenda finalmente effettuare un censimento e controlli puntuali al riguardo, tali da riservare la mensa gratuitamente ed esclusivamente ai cittadini di Norcia, peraltro già colpiti nella loro dignità individuale e collettiva in ragione delle molte assurde scelte fin qui assunte da svariate articolazioni dello Stato».

 

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