Tre perquisizioni – due a Terni ed una a Perugia – e due persone indagate: un 39enne residente a Terni ed una coetanea di Massa Martana (Perugia). Sono i primi elementi emersi giovedì dell’indagine coordinata dalla Dda di Perugia (pm Manuela Comodi) ed eseguita dalle Digos delle questure di Perugia e Terni, con il coordinamento del Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo interno della direzione centrale di polizia di prevenzione, incentrata su soggetti gravitanti nell’area anarchica umbra. I due – ma l’inchiesta è ancora aperta e non è escluso che anche altri ci finiscano – si sarebbero resi responsabili di reati che vanno dall’istigazione a delinquere al danneggiamento, fino al vilipendio della Repubblica.
Perquisizioni e contestazioni
Durante le perquisizioni scattate nella notte fra mercoledì e giovedì – riferisce la polizia di Stato – «è stato rinvenuto svariato materiale di propaganda anarchica e di proselitismo, sia cartaceo che informatico, unitamente a due maschere antigas e a sostanza stupefacente, oggetto di sequestro per il successivo vaglio ad opera della procura distrettuale di Perugia. I fatti per i quali, al momento, sono indagate due persone, residenti rispettivamente nella provincia di Perugia e Terni, riguardano – spiega la polizia – numerose scritte di matrice anarchica di incitamento alla violenza e di vilipendio della Repubblica, affissioni di manifesti abusivi di rivendicazione dell’attentato alla sede della Lega, a Treviso, nell’agosto del 2018 ed una manifestazione compiuta in pieno periodo lockdown lo scorso 1° maggio (si era svolta in piazza della Pace a Terni, ndR)». Il ternano indagato è ritenuto, dagli inquirenti, un elemento carismatico, collettore con diversi soggetti non solo umbri.
