«Su Collestrada si continua a sbagliare»

Italia Nostra interviene sull’ampliamento della struttura commerciale: «Gravi errori di valutazione urbanistica»

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di Italia Nostra Perugia

Sul problema del nodo di Collestrada, da sempre esaminato e studiato dalla sezione di Perugia di Italia Nostra, sono emersi pareri discordi, concordi, o indifferenti, disparità di pareri derivata dalla estrema complessità della natura del luogo. La questione Collestrada si risolve con la pianificazione urbanistica del territorio e non con una superficiale manomissione dello stesso.

IKEA A COLLESTRADA, ASSEMBLEA ‘ACCESA’

Il ‘nodo’ non è solo ‘nano’ ma anche e soprattutto, storico, geografico e ambientale. Italia Nostra ritiene che, quello che è avvenuto negli ultimi decenni, con l’insediamento del polo commerciale, rappresenti un gravissimo errore di valutazione urbanistica che ha portato alla perdita dell’autentica vocazione dell’area.

Disattenzione che è conseguenza di una politica accomodante, condotta a discapito di una proficua valorizzazione di beni di primissima qualità culturale come l’Ansa degli Ornari, il castello medievale di Collestrada, il bosco dei Baldeschi, l’ex lebbrosario, il Tevere (millenaria spina dorsale per le comunicazioni). Un sito ‘Sic’, di particolare notorietà paesaggistica e di interesse comunitario.

Cinquant’anni di politica urbanistica hanno dato luogo ad un ampio patrimonio ricco di strumenti urbanistici generali ed attuativi. Non c’è un piano regolatore in Italia che ora non punti su aria, acqua, sviluppo sostenibile, generazioni future e ambiente, piuttosto che incremento edilizio. Si investe invece molto in burocrazia e procedure amministrative e molto poco in ricerca scientifica, sperimentazione, nuovi indirizzi per una gestione corretta dei cambiamenti.

Abbiamo perso la capacità di vedere e riconoscere i valori ambientali come patrimonio comune e viviamo quindi in uno stato di immobilità e mancanza di iniziativa. Prendiamo atto che chi ci amministra e ci rappresenta non sta esercitando una funzione di traino e di indirizzo, ma ribadisce i limiti dell’esistente piegandosi sovente sugli stereotipi e sulle contraddizioni della cultura di massa.

Italia Nostra ritiene prioritaria una valutazione coordinata tra programmazione economica e pianificazione territoriale, valutazione ampiamente soppressa da mega strutture inutili e alienanti. A cosa serve un’urbanistica che produce solo inquinamento e congestione? L’errore di Collestrada si sintetizza nella necessità di intraprendere una grande mole di lavori infrastrutturali che non saranno mai al passo ed esaustivi e che comporteranno la massimizzazione dei costi con una minimizzazione dei benefici. Costi peraltro in buona parte a carico delle casse pubbliche (Anas). Tra Ponte San Giovanni e Collestrada sono già attive ben otto corsie: ne abbiamo bisogno di altre?

A che cosa serve un’urbanistica che, invece di unire, separa la città: quella dei giovani, degli anziani, quella multietnica, quella del noir e quella dello shopping. Italia Nostra invita a riflettere su ciò che è avvenuto e sta avvenendo nella nostra città, in recenti casi come lo studentato di San Bevignate, gli arconi di via della Rupe, l’ex policlinico, i poli commerciali di Olmo, Settevalli e Collestrada. Veri e propri casi di consumo di luogo, e non solo di suolo. Italia Nostra si appella alla collettività tutta perché prenda coscienza dei problemi e intervenga attivamente manifestando la disapprovazione ad opere che porteranno ulteriore degrado dell’ambiente e un’ulteriore frammentazione del territorio.

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