Sviluppumbria, M5S: «Ingerenze politiche»

La consigliera regionale Carbonari attacca: «Anomalie sulle consulenze, la giunta ci risponda o ci rivolgeremo alla magistratura. Serve commissione d’inchiesta»

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Una commissione d’inchiesta che analizzi alcune recenti vicende, l’organizzazione interna, la gestione del personale e i progetti futuri per Sviluppumbria: a proporne la costituzione è la consigliera regionale di M5S, Maria Grazia Carbonari, come primo passo per “liberare la partecipata dall’ingerenza e dal giogo della politica, di qualunque colore essa dovesse essere».

DIRIGENTI ‘ANZIANI’ E PARERI ELASTICI

Gli episodi contestati Secondo la pentastellata è infatti necessaria una riflessione seria sul ruolo svolto da «Sviluppumbria, la cui ragione sociale appare oggi quanto mai beffarda». «Abbiamo scoperto – scrive la Carbonari – che dal 2011 Sviluppumbria o la Giunta per suo conto, non inviano le relazioni annuali sull’operato della partecipata al consiglio regionale, in palese violazione della legge regionale 1 del 2009. A ciò possiamo aggiungere altre recenti vicende di cui ci siamo occupati: lo scandalo FlyVolare, i progetti in Brasile e Palestina con a capo ex politici Pd e altre».

LA CGIL: «RISPETTARE LA LEGGE»

Mauro Agostini, direttore generale di Sviluppumbria

Operazione trasparenza Esempi che mostrano, sempre a detta dell’esponente dei Cinque Stelle, che «è necessario rendere più trasparente la partecipata, che riceve ogni anno milioni di euro di soldi dei cittadini e sarebbe da considerarsi una società pubblica a tutti gli effetti e non uno strumento di partito come sembra essere diventata». Il dito viene puntato proprio sulla componente politica «evidente, a partire dal direttore generale Agostini, professionista sicuramente di alto livello, ma anche un politico di spicco: ex tesoriere, parlamentare e componente della direzione nazionale del Partito Democratico».

IL CASO SVILUPPUMBRIA

Il nodo politico Mauro Agostini tra qualche mese supererà la soglia dei 66 anni e sette mesi di età della pensione, «ma da quanto si legge nei giornali – continua Carbonari – lui non avrebbe alcuna intenzione di farsi da parte e nei palazzi si vocifera che la presidente Marini avrebbe pronto uno stratagemma per consentirgli di mantenere la carica. Ma anche leggendo tra i ‘consulenti esterni’ (assunti senza concorso) di Sviluppumbria, si notano nomi legati al Partito Democratico, con rinnovi a catena e curricula molto molto scarni. Stratagemma che consente a queste persone di prendere uno stipendio pubblico da anni senza alcun concorso».

La consigliera regionale spiega poi di aver ricevuto «segnalazioni molto precise in merito alle anomalie presenti in Sviluppumbria, segnalazioni la cui veridicità vogliamo sempre verificare, ma da qualche mese – aggiunge – l’azienda si rifiuta di fornirci i dati per fare i nostri riscontri adducendo un ‘abuso di diritto’ da parte nostra, anche quando abbiamo ridotto il numero di dati richiesti». E’ stata quindi presentata una interrogazione alla giunta «con nomi e cognomi segnalatici affinché venga verificata la veridicità delle segnalazioni. Se anche la giunta dovesse traccheggiare, se ne assumerà la responsabilità e saranno direttamente le autorità competenti a verificare quelle assunzioni e quei rimborsi».

La proposta Da qui, anche per tutelare «tante straordinarie professionalità» e per la necessità, oggi più che mai, «di avere un ente che si occupi dello sviluppo dell’Umbria» viene chiesta dalla Carbonari l’istituzione della commissione.

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