Tenta la fuga in A1: ‘incastrato’ da un gallo

Terni, la brillante intuizione degli agenti della Polstrada di Orvieto ha permesso di sventare un ‘assalto’ a tir in sosta lungo l’autostrada

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Tradito dal canto di un gallo e dall’abilità dell’agente della polizia Stradale di Orvieto che è riuscito a ricollegare il verso dell’animale a ciò che aveva sentito qualche ora prima, quando l’uomo – 23enne campano – alla vista della patttuglia che voleva controllarlo, si era dato alla fuga fra i campi della zona. Il bilancio dell’operazione ‘agreste’ messa a segno dagli uomini coordinati dal dirigente Stefano Spagnoli è di due denunce e il sequestro di una complessa attrezzatura – detta ‘jammer’ – che manda letteralmente in tilt i sistemi di allarme satellitari dei tir. In pratica la Polstrada orvietana ha scongiurato possibili furti e rapine a danni di autotrasportatori in transito lungo il tratto umbro dell’Autosole.

Uno strano autocarro L’indagine-lampo è scattata nella notte fra martedì e mercoledì, intorno alle 1 e 30. Gli agenti, in transito nell’area di servizio Tevere Ovest – fra i caselli di Orvieto e Attigliano – per un servizio di vigilanza stradale finalizzato anche alla prevenzione di reati predatori nei confronti degli automezzi, si sono imbattutti in un autocarro parcheggiato in una posizione particolare e piuttosto sospetta.

Controllo e fuga A quel punto, per non destare sospetti, gli uomini della Polstrada di Orvieto sono rimasti in una posizione defilata, senza tuttavia perdere di vista l’autocarro né la persona a bordo. Poco dopo dall’autogrill è spuntato un soggetto con un grosso e pesante borsone a tracolla: l’uomo si è diretto verso l’autocarro e a quel punto la pattuglia si è avvicinata per il controllo. Alla vista degli agenti il soggetto ha subito abbandonato la borsa e, approfittando del buio, è fuggito a piedi in un terreno adiacente. Così l’attenzione degli operatori si è concentrata sull’altro giovane a bordo del mezzo e sul borsone abbandonato.

Telefoni in tilt All’interno c’era un’apparecchiatura tecnologica, piuttosto voluminosa, che gli agenti della Stradale hanno subito riconosciuto: si trattava proprio del ‘jammer’, strumento che consente di disturbare le frequenze di trasmissione di telefoni e apparecchiature, come Gps e satellitari, che si trovano in raggio di circa 100 metri. Un macchinario costoso, probabilmente assembleato da un ingegnere, spesso utilizzato da bande di malviventi per compiere veri e propri ‘assalti’ ai mezzi difesi da sistemi di allarme satellitari.

‘Beccato’ Così il personale della Polstrada ha condotto in ufficio il giovane rimasto a bordo dell’autocarro, 21enne e anche lui campano, il cui telefono ha continuato a squillare ininterrottamente. Dopo un po’ un agente ha risposto e dall’altro capo ha sentito solo il canto di un gallo: subito gli è tornato in mente che, proprio mentre stava cercando di inseguire il tipo fra i campi adiacenti l’autostrada, aveva avvertito il verso dell’animale. Conclusione: il fuggitivo non poteva essersi allontanato di molto e così sono partite subito nuove ricerche, concluse all’alba con il rintraccio del giovane – 23enne – lungo una strada interna nel territorio di Castiglione in Teverina, distante poco più di un chilemtro in linea d’aria dall’area di servizio.

Denunce e indagini Per entrambi è scattata la denuncia a piede libero per possesso di arnesi da scasso. Un’ipotesi di reato che, alla luce degli accertamenti in corso, potrebbe essere integrata da altre più pesanti. L’indagine prosegue anche per individuare ed identificare anche gli eventuali complici del gruppo che – questa l’ipotesi degli inquirenti – è stato fermato proprio mentre stava scegliendo il tir da ‘depredare’ in una delle aree di servizio (i due erano già transitati anche nella direzione opposta dell’A1) presenti nella zona.

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