Ternana: «La ‘piazza’ deve avere pazienza»

Nessuna rivelazione nella prima uscita del nuovo Cda: si deve aspettare il 12 luglio

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di S.F. e Fra.Tor.

Lo ‘schieramento’ è quello delle grandi occasioni: c’è il nuovo presidente – Giuseppe Matteo Masoni, che prende il posto di Francesco Zadotti; c’è il consigliere delegato, Stefano Dominicis e c’è Simone Longarini – in rappresentanza del ‘patron’, Edoardo, l’ultimo dei tre membri del consiglio – e sarebbe lecito aspettarsi il disvelamento dei piani della società di via Aleardi per l’immediato futuro.

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Masoni e Dominicis

Masoni e Dominicis

Mistero allenatore Invece, a partire dal nome del nuovo allenatore, si resta tutti con un palmo di naso: «Lo annunceremo certamente prima del 12 luglio, quando la squadra partirà per il ritiro – hanno spiegato – perché oggi volevamo solo presentare il nuovo presidente e precisare che la cosa più importante da fare era iscrivere la squadra al campionato». Poi, magari, insieme all’allenatore «potremmo presentare anche nuove figure dirigenziali di supporto». Che la Ternana sia in ritardo rispetto alle altre squadre, però, lo ammette anche Simone Longarini: «E’ vero, ma si è venuta a creare una situazione particolare con la situazione legata a Francesco Zadotti».

Immobilismo mercato E la cosa riguarda anche il mercato: «Senza allenatore, non possiamo mettere altri puntelli, sarebbe illogico. Però posso assicurarvi che per questa nuova programmazione, quella di oggi è una ‘data zero’ e undici giocatori di base non sarebbero pochi per l’inizio del ritiro, ma saranno comunque di più. L’importante è come si gestiscono».

L’INDENTIKIT DEL NUOVO ALLENATORE: LE PAROLE DI MASONI

Giallo direttore sportivo Anche su chi effettivamente ricoprirà il ruolo di direttore sportivo, nessuna novità di rilievo: alle domande della sala, la laconica risposta è stata: «Cozzella – assente, ndr – ha ancora un anno di contratto, vedremo se i nostri e i suoi programmi collimano, poi decideremo. I contratti si rispettano». La sensazione è che non ci sia piena sintonia tra le parti, tutt’altro.

‘Difesa a cinque’ Domenico Toscano. Simone Longarini non voleva parlarne e invece, di fronte alle inevitabili richieste sul futuro tecnico della squadra, è costretto a nominarlo. Alzando la barriera difensiva: «Lui stesso ha dichiarato recentemente che non c’è nulla», cerca di sviare il discorso il figlio del ‘patron’ sul favorito per la successione di Attilio Tesser.

Giuseppe Matteo Masoni

Giuseppe Matteo Masoni

La ‘famiglia’ Simone Longarini, a nome della famiglia, ha esordito dando rassicurazioni a tutti: «Ci siamo trovati a far fronte ad eventi non ordinari – ha detto – ma abbiamo dato un segnale forte, nominando un nuovo Cda di cui mio padre, per la prima volta, fa parte. Lui è ancora tonico e lucido per farloCi sembra un’ulteriore dimostrazione del fatto che vogliamo andare avanti, poi il giorno che vorremo cedere la società, lo faremo a soggetti solidi quanto noi. In tempi recenti ci è capitato di sederci al tavolo con persone non serie. Abbiamo un programma – continua – e l’obiettivo è di rendere la società autosufficiente, la Ternana deve camminare da sola. Se c’è qualcuno che ritiene che possa garantire un futuro migliore, si accomodi pure».

Indagine Catania e addio Fazio «A noi risulta sia tutto corretto – ha detto il neo presidente Masoni – e non emerge alcun coinvolgimento della Ternana nelle eventuali combine. Di fatto, inoltre, l’unico atleta coinvolto dall’indagine, dal 1° luglio non è più un nostro tesserato». Jens Janse si è infatti svincolato, così come l’ormai ex capitano Lito Fazio: per lui, 122 presenze nelle ultime quattro stagioni, si aprono le porte del Trapani.

IL PRESIDENTE MASONI SUL CASO-CATANIA – IL VIDEO

Masoni dopo l'incontro con i tifosi

Masoni dopo l’incontro con i tifosi

La gestione e freddezza con la tifoseria Sul fronte dei conti, il presidente rossoverde ha spiegato che «la società ha un equilibrio patrimoniale, altrimenti non ci saremmo iscritti. Il nostro obiettivo è trovarlo a livello finanziario. Possiamo dire che attualmente la Ternana è abbastanza sana, anche se ci sono delle cose da fare». La ‘storia’ la ripercorre Simone Longarini: «Siamo arrivati in una situazione difficile, segnata da conti pesanti. Abbiamo dovuto abbattere i costi da subito e questo ci ha creato qualche inimicizia con la piazza e la tifoseria. Vogliamo che la Ternana sia inattaccabile, solida. La piazza deve capirlo. In dodici anni abbiamo commesso degli errori, ma in buona fede. Ci siamo resi conto che, per fare bene, l’organizzazione è anche più importante del denaro. In questo senso chiediamo fiducia e tempo: gli ultimi venti giorni sono stati molto complessi». Per Longarini anche un lapsus linguae sui colori sociali della società, per un momento diventata «rossonera».

La squadra e il progetto Un punto su quale si è insistito molto è stato quella della «società chiara e trasparente, perché non dobbiamo perseguire solo il risultato sportivo e per farlo, magari, rischiare la distruzione. Sì lavora per un buon progetto, per la città e per i tifosi. Un progetto vero per la città». E quindi si vuole lavorare con calma: «Vorremmo presentare la squadra quando è completa e, oggi come oggi, non siamo in grado di dire quando questo avverrà. Proprio perché dobbiamo tener conto della progettualità complessiva: vogliamo garantire che il calcio professionistico a Terni prosegua».

MASONI: «SARO’ PRESENTE»: GUARDA IL VIDEO

I tifosi in attesa

I tifosi in attesa

I tifosi Delusione strisciante, quando le notizie hanno iniziato a circolare, tra i tifosi che stazionano davanti all’albergo nel quale si sta svolgendo la presentazione e che, invece, avrebbero preferito avere informazioni più dettagliate su quello che sarà il futuro della società e della squadra. Il presidente Masoni è andato personalmente a parlare con loro ed a raccontare con la sua voce le cose che stavano dicendo all’interno.

L’ammissione Dodici anni di gestione e tanti errori di valutazione. Longarini, in una rapida disamina, fa ‘mea culpa’ per i passaggi a vuoto del passato: «Non vogliamo ripetere gli sbagli commessi, specie nell’anno della retrocessione e del successivo ripescaggio. Dovevamo essere più presenti sulla piazza, Zadotti aveva ragione: ora c’è l’intenzione di valorizzarla e dobbiamo farlo onestamente. Negli ultimi anni – sottolinea Longarini – abbiamo gestito male il secondo campionato di serie B: investimenti sbagliati e, per rimediare, si è deciso di ricostruire dal basso. La Ternana, a livello amministrativo, deve essere inattaccabile». Al termine della conferenza Longarini e Masoni si sono intrattenuti a pranzo con il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, magari per parlare anche delle problematiche legate allo stadio ‘Liberati’.

Allinearsi Stabilità insomma, economica e finanziaria. Il messaggio più volte reiterato è questo, poi «per l’aspetto sportivo si vedrà, io sono un uomo d’azienda e non di calcio», afferma Longarini. Che nel finale della presentazione chiarisce un aspetto, sempre in riferimento al problema con la tifoseria: «Le scelte impopolari che abbiamo fatto erano per il bene della Ternana, per creare un nuovo rapporto è necessario che tutti comprendano la filosofia del nostro percorso e si allineino: non bisogna guardare solo al risultato sportivo». Poche parole per Stefano Dominicis: «Conosco l’ambiente facendo parte della società da anni e, come ha spiegato Simone, vogliamo mandare avanti la squadra nella maniera più corretta possibile». Il punto esclamativo lo mette Masoni: «Tutto ciò non significa che la Ternana andrà incontro a un ridimensionamento, si tratta solo di gestire meglio le spese».

Il centro sportivo per le giovanili Il progetto da 7 milioni e 403 mila euro per il centro sportivo tra via XX settembre e strada di S. Filomena, nonostante le autorizzazioni accordate, è in stand-by. Masoni e Longarini però spiegano che sarà una delle priorità della nuova programmazione: «Crediamo nel progetto e vogliamo rilanciarlo», mentre il figlio del ‘patron’ aggiunge che «lo vorremmo più umbro-centrico, è uno dei primi temi che tratteremo. Un’operazione logica anche dal punto di vista economico». E allora non rimane che attendere, tanto per cambiare.

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