Ternana, via Pochesci. Arriva Mariani

La decisione assunta dal patron Stefano Bandecchi al termine del 2-2 contro la Salernitana. Il patron ufficializza il 56enne di Acilia. Si avvicina Morleo per la difesa

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La decisione del patron Stefano Bandecchi è giunta al termine della partita interna pareggiata al 94′ contro la Salernitana (2-2). A comunicarla in sala stampa è stato il presidente rossoverde Stefano Ranucci: da lunedì sera Sandro Pochesci non è più l’allenatore della Ternana Unicusano. Pronta l’alternativa a portata di mano, il tecnico della ‘Primavera’ Ferruccio Mariani. Una soluzione temporanea già adottata ai tempi di Fondi e che infatti viene ufficializzata martedì mattina dall’imprenditore livornese: la rincorsa salvezza riprende dal 56enne di Acilia, ‘allievo’ di Luigi Simoni nei primi anni ’00. Torna a guidare una squadra ‘pro’ a dieci anni dall’ultima esperienza di Sansovino, nel 2008. Intanto nell’ultimo giorno della sessione invernale del mercato, la società di via della Bardesca potrebbe chiudere per l’acquisizione del terzino del Bari Archimede Morleo.

Fabi, Pochesci, Ranucci e Bandecchi a luglio (foto Mirimao)

IL PRESIDENTE RANUCCI COMUNICA L’ESONERO DI POCHESCI – VIDEO

Il presidente «Ho ricevuto poco fa una telefonata dal patron Bandecchi – ha detto il presidente Ranucci in sala stampa – che mi ha chiesto di comunicarvi la sua decisione di esonerare mister Pochesci. Certamente dispiace una conclusione del genere dopo un rapporto che va avanti da tempo. Qualsiasi ulteriore decisione verrà assunta dopo la giornata di domani». Riunione in sede già fissata per martedì mattina. Pochesci lascia dopo aver collezionato 22 punti in 23 giornate e appena 3 vittorie su 24 – coppa Italia compresa – gare ufficiali.

POCHESCI ‘SILENZIATO’ E CONFERMATO A DICEMBRE, BLOCCO COMUNICAZIONE

Stefano Bandecchi e Sandro Pochesci

Lo sfogo in zona mista Che il tecnico rossoverde – ormai ex, ma l’esonero non gli preclude il fatto di poter tornare sulla panchina delle Fere già nell’attuale stagione – fosse particolarmente su di giri lo si era capito sia dall’intervista a caldo rilasciata a Sky (arbitri nel mirino) che, soprattutto, nel passaggio dalla zona esclusivisti alla sala stampa. Qui, i sorpresi giornalisti, hanno potuto assistere a una scena inusuale tra dirigenti e trainer: in sostanza Pochesci, ‘placcato’ da Ranucci e dal ds Luca Evangelisti nel tentativo di comunicargli qualcosa, si è girato di scatto e, a voce alta, ha urlato «vado a parlare, non mi rompete il c…… mi avete rotto tutti, cacciatemi, fate quelle che volete». Testa bassa dei due e Pochesci dritto in conferenza dove, anche in questo caso, ribadirà la sua analisi sulla tenuta della squadra. Poco dopo lo squillo di Bandecchi e la fine dell’avventura rossoverde per il 54enne.

LA DICHIARAZIONE SU SVEZIA-ITALIA

Il saluto ‘social’: «Mondo di falsi» Poco dopo le 1, Pochesci ha lanciato un messaggio attraverso la propria pagina facebook: «Grazie ternani.  Mi avete fatto, sognare, gioire, piangere, ridere, oggi mi avete fatto capire che a Terni c’è gente come me. Avrete un tifoso in più, i ragazzi vi daranno tutto. Siete unici e veri in un mondo di falsi».

Bandecchi durante una conferenza di Pochesi

«Modi non gradevoli, conta la classifica». Bandecchi spiega L’imprenditore di Livorno – tramite la radio della Niccolò Cusano – ha dato la sua lettura all’allontanamento del tecnico romano: «Il fatto che il mister, lunedì, abbia avuto dei modi non gradevoli e non opportuni nei confronti dell’arbitro e anche dei giornalisti, di certo non ha migliorato la situazione. E’ una situazione che non va e lo dimostra la classifica, che alla fine è l’unica cosa che conta nel calcio. Noi come società abbiamo un impegno con la cittadinanza, con la tifoseria, che è quello di fare del nostro meglio per arrivare al massimo dei risultati. Come sempre detto, c’è un progetto, un progetto ambizioso che alla fine vuole arrivare dove è giusto che si arrivi nel calcio. Ad oggi la nostra condizione è una jettatura, stiamo combattendo per non andare in Serie C, dopo 23 partite questo è il risultato a cui siamo arrivati. Lunedì ho sentito un ragionamento che da solo bastava a finire un rapporto, su Sky è stato detto che abbiamo giocato contro una squadra di livello superiore. Se una squadra che sta al 14esimo posto è considerata superiore non so di cosa stiamo parlando».

Sandro Pochesci e Stefano Bandecchi in tempi migliori

«Forse avrei dovuto farlo prima» Scatenato Bandecchi nell’analizzare il 2-2 con la Salernitana: «Ritengo che il manico è l’elemento fondamentale di ogni cosa e in questo caso il manico si chiama Sandro Pochesci. Pochesci ha avuto la possibilità di realizzare la squadra, di chiedere calciatori, ha avuto la possibilità di allenare come e quando voleva. Ma ad oggi i risultati ci fanno essere terzultimi. La partita di ieri è stata oscena per tutto il primo tempo, poi nel secondo tempo c’è stata una reazione dovuta alla qualità dei calciatori che abbiamo in rosa, ma si è trattato di prestazioni individuali. Quindi doveva essere fatta una scelta che, mi permetterei di dire, forse avrei dovuto fare sei-sette partite fa. La nostra è una squadra-azienda, come tutte le aziende si tenta di avere un confronto. A quel tempo vidi l’umore dei calciatori, parlai con Luca Evangelisti, con il presidente Stefano Ranucci e con Pochesci. Arrivai alla conclusione che si poteva e si doveva fare un altro tentativo, anche se già a quel tempo alcune situazioni non mi erano piaciute. Ci sono stati molti episodi che non hanno niente a che vedere con il campo sportivo, con l’erba verde e con la realtà calcistica. E sono queste le cose che hanno sciupato il progetto piano piano».

Sandro Pochesci

Il rapporto conflittuale Bandecchi, in sostanza, rimpiange il fatto di non aver esonerato prima il trainer romano: «Il mio rapporto con Pochesci è sicuramente rimasto integro, perché io so scindere l’uomo dal personaggio. In questo momento il rapporto tra noi è conflittuale, dato che Pochesci pensa che evidentemente io gli ho fatto un torto. Sta di fatto che se Pochesci uscisse per tre secondi dal brutto personaggio che si è disegnato addosso, perché l’uomo è sicuramente migliore, capirebbe che ho avuto molta pazienza. Poi non so se lui volesse ‘festeggiare’ con noi la Serie C. I tifosi? Il primo vero orfano di Pochesci si chiama Stefano Bandecchi. Io sono addolorato della scelta che ho dovuto prendere. Per me è stata una scelta difficilissima. Io solitamente dormo sempre la notte, stanotte invece l’ho passata in bianco. Dico a quei tifosi che li capisco, ma in questo momento era necessario, anche per Pochesci stesso, interrompere questa situazione che stava diventando non produttiva né per lui né per Unicusano».

Sotto con Mariani Si arriva poi al nodo cruciale, il neo tecnico: «Il prossimo allenatore si chiama Mariani. Sta già – continua Bandecchi – in casa nostra e da oggi prenderà servizio come primo allenatore della nostra prima squadra. Tutte le chiacchiere che ho sentito su queste mie scelte non mi sono piaciute e le ritengo superficiali. Sono state troppe le parole che sono state spese prima che questo potesse avvenire: Mariani forse ci farà divertire meno sul campo, ma io spero che nelle prossime 19 partite ci faccia vincere più delle 3 partite che abbiamo vinto fino ad oggi. Nel calcio bisogna vincere. Oggi noi abbiamo l’obbligo di non considerare nessuno imbattibile, abbiamo l’obbligo di ragionare partita per partita». Ad accompagnarlo nell’avventura rossoverde dovrebbe essere l’attuale tecnico dell’Under’ 15, Roberto Borrello.

Ferruccio Mariani, ultima panchina ‘pro’ nel 2008 a Sansovino

«Ternana con calciatori fortissimi. Mariani meno personaggio» Per Bandecchi – d’accordo essere ottimisti e difendere il gruppo, ma guai ad esagerare, i risultati attuali lo dimostrano – la squadra è di alto livello: «Se poi la nostra mentalità è che lottiamo per salvarci, come tutti hanno detto fin dall’inizio, ecco che ora lottiamo per salvarci. Ce la siamo tirata, tutti ce l’hanno tirata e ora evidentemente continuiamo a fare così. Io dico che abbiamo una squadra piena di calciatori importantissimi, non mi metto a citare i nomi. Potrei elencarli tutti. Io continuo a pensare che abbiamo una squadra piena di calciatori fortissimi. Durante il mercato è stato difficile non darli via perché ce li hanno chiesti in tutti i modi e in tutte le salse e noi li abbiamo tenuti. Sono arrivati nuovi componenti e mi sembra che abbiano immediatamente apprezzato la maglia che stanno vestendo. Io credo che la grande fortuna della Ternana è di avere una squadra che crede nella città e nel gruppo, e avere una serie di calciatori che hanno un valore personale e un valore globale. Questo spetta all’allenatore far venire fuori questi valori. Io spero che Mariani sia un allenatore meno personaggio e più padre di famiglia e riesca a creare un’armonia positiva con i suoi ragazzi. Armonia positiva che poi si deve tradurre in campo con un carattere vincente, una squadra che non deve aver paura di nessuno e deve andare a ricercare la sua posizione in queste 19 partite che ci separano dal paradiso o dall’inferno».

Ferruccio Mariani

I giocatori e la salvezza Infine un messaggio diretto ai rossoverdi: «Gli faccio – sottolinea il livornese – i miei complimenti per come lunedì, individualmente, hanno risolto la partita. Ho una grandissima stima di loro. Luca Evangelisti, che li ha portati uno per uno, crede che questa squadra valga una posizione completamente diversa da quella che ha adesso. Io dico ai calciatori che la società è sempre la stessa e ha dimostrato ancora una volta di essere una società seria e attenta. E che attraverso il patron sa prendere anche decisioni difficilissime. Fare il bravo padre di famiglia non vuol dire dar sempre ragione a tutti. In certi momenti bisogna prendere anche decisioni difficili: ho un enorme stima nei confronti di Pochesci, ho verso di lui un’amicizia storica e particolare e sono il primo a vedere in questa situazione un enorme fallimento. E provo per questo un dolore sincero a livello umano. Ma a livello imprenditoriale, come patron, rivendico questa come l’unica scelta giusta e un uomo deve saper fare anche scelte difficili sennò non è un uomo. In bocca al lupo a Mariani, spero ci faccia vedere qualcosa di eccezionale e spero ci faccia sognare». In tutto ciò – il lancio è di Sportitalia – Luca Evangelisti sarebbe in dirittura d’arrivo per la trattativa Morleo, pronto ad accasarsi alla Ternana.

Varone, Rigione e Piovaccari in campo martedì

Ripresa mercoledì, ma c’è chi ha lavorato. ‘Controllo’ al Liberati Rigione, Piovaccari e Varone. Sono loro tre martedì pomeriggio ad aver effettuato qualche giro di campo al ‘Liberati’, mentre per gli altri la ripresa è fissata per la mattinata di mercoledì; al termine ci sarà la presentazione di Mariani. Intanto nel pomeriggio un rappresentante della commissione infrastrutture della Federazione è stato accompagnato dal responsabile della contabilità – Fabio Moscatelli – di via della Bardesca in un tour per lo stadio: focus sui lavori effettuati in questi mesi, con particolare attenzione ai piani alti.

Lo striscione esposto alla est in Ternana-Salernitana

Club Rocca Rossoverde: «Non va» «Dilettanti allo sbaraglio. Quello che è abbiamo visto – il pensiero di uno dei club affiliati – lunedì sera al Liberati, al termine di una partita tiratissima, è un Pochesci che sbotta e non ce la fa più a rispettare il silenzio stampa imposto dalla società e da Ranucci che su diktat di Bandecchi che lo esonera in diretta. Questa è l’ennesima dimostrazione che questa società è lontana dall’aver compreso cosa vuol dire essere professionisti nel mondo del calcio. Sicuramente con l’avvento dell’Unicusano c’è stato un netto miglioramento nei rapporti tra la tifoseria, la città e la Ternana, ma per il resto grossi miglioramenti dall’era Longarini non ci sono stati, anzi gli investimenti sulla squadra sono drasticamente diminuiti. Durante il mese di agosto avevamo fatto presente alla società, sia personalmente che tramite comunicato, la nostra preoccupazione per un sodalizio che per la prima volta si affacciava nel calcio professionistico, affidando la guida tecnica ad un allenatore che aveva fatto al massimo un anno di serie C ed era stata allestita una rosa con al massimo 5/6 calciatori di categoria e per il resto blocco Fondi, qualche calciatore che aveva ben figurato in serie C e ragazzi di belle speranze. Sinceramente siamo stati sorpresi da un girone d’andata dove la Ternana ha giocato alla pari con tutte le formazioni che ha incontrato e, complice anche una buona dose di sfortuna, ha raccolto molto meno di quello che ha seminato. La forza della Ternana è stata senz’altro l’affiatamento del gruppo che ha comportato un costante massimo impegno dei calciatori ed inoltre l’atteggiamento spavaldo adottato da Pochesci ha prodotto un gioco piacevole riavvicinando moti tifosi alla squadra. Purtroppo i troppi ed evidenti limiti tecnici sono emersi e la classifica lo testimonia. Nel comunicato di fine dicembre avevamo auspicato che la società non apportasse stravolgimenti al gruppo per non distruggere quanto di positivo creato e non ripartire da zero, ma che fossero aggiunti almeno 4/5 calciatori che nella categoria avessero potuto fare la differenza. Calciatori provenienti dalla serie A e che magari faticavano a trovare spazio, gente con esperienza e pronta da subito ad entrare in campo. Con l’innesto di almeno due difensori, un centrocampista ed un attaccante e mantenendo quel clima comunque positivo creato intorno alla squadra si sarebbe potuto avere quel salto di qualità tanto auspicato. Ed invece già da metà dicembre sono iniziate a girare le voci in città e sui social di un possibile avvicendamento di Pochesci con Mariani, si è messo un ‘tutor’ a Pochesci di fatto deliggittimandolo nei confronti dell’opinione pubblica e della squadra, togliendo all’uomo quelle sicurezze che lo avevano portato a dare un impronta forte alla squadra. Insomma si è distrutta l’unica cosa positiva creata. Bandecchi è il cognato di Pochesci quindi si presuppone che lo conosca bene perciò o Pochesci lo si accetta così o non lo si mette alla guida della squadra. Si è rinforzata la squadra su indicazione di Pochesci, si suppone, e dopo due partite e con solo due dei nuovi arrivati disponibili lo si esonera. Perché non farlo alla fine del girone d’andata? Avevamo chiesto 4/5 calciatori che facessero la differenza ed alla fine del mercato arriveranno probabilmente un totale di 6/7 calciatori che sicuramente miglioreranno molto la rosa a disposizione ma che comunque sono calciatori che trovavano poco spazio in altre squadre di serie B o provenienti da categorie inferiori proseguendo nella politica del contenimento dei costi. Non condividiamo la scelta dell’esonero per dirlo chiaramente. Da parte nostra non possiamo che confermare che noi saremo sempre al Liberati a tifare le Fere perché, come abbiamo sempre sostenuto, la Ternana non rappresentava Longarini prima, non rappresenta l’Unicusano oggi e non rappresentera mai nessuno domani. La Ternana rappresenta oggi e sempre la città di Terni ed i suoi tifosi e per noi sarà sempre e solo Ternana calcio 1925».

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