Terni, ‘Acciao sporco’: «Papa Italiani pulito»

La posizione del trasportatore ternano – arrestato a giugno 2016 e poi rimesso in libertà – è stata archiviata. I legali: «Dimostrato che esistono imprenditori sani»

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L’operazione ‘Acciaio sporco’ era scattata nel giugno del 2016 con otto arresti eseguiti dai ‘forestali’ su ordinanza del gip di Terni. Tra le persone finite agli arresti domiciliari c’era anche l’autotrasportatore ternano Andrea Papa Italiani. L’accusa formulata dalla procura era di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni di Ast.

TUTTI GLI ARRESTATI

L’ultimatum La ThyssenKrupp Ast aveva scritto a tutti i fornitori, ‘invitandoli’ a non fare ricorso a qualsiasi tipo di contratto o collaborazione con la Ecotras, l’azienda di Andrea Papa Italiani – arrestato dalla Forestale e successivamente rimesso in libertà – e con i soggetti ad essa collegati. «In caso di inottemperanza – era stato l’avvertimento – Ast non garantirà l’accesso ai propri stabilimenti e a quelli delle società controllate né il ricevimento di beni e prestazioni contrattualmente rilevanti; e con riserva, altresì, di valutare la più ampia iniziativa per la tutela in ogni sede delle nostre ragioni».

ACCIAIO SPORCO: LE INTERCETTAZIONI

L’archiviazione Ora, però, la vicenda subisce un certo ridimensionamento, visto che sarebbe venuta meno l’ipotesi di associazione per delinquere e che, soprattutto, la posizione di Andrea Papa Italiani, spiegano gli avvocati Manlio Morcella e Folco Trabalza, «è stata definitivamente chiarita: la sua ‘pratica’ è stata archiviata, con la procura che ha dato correttamente atto che la mancata acquisizione di prove in grado di affrontare le verifiche dibattimentali non giustificava la sua permanenza tra le persone indagate». Il trasportatore ternano, insomma, esce pulito dalla vicenda. 

ACCIAIO SPORCO: LA FORESTALE SPIEGA L’INDAGINE

I legali «Da questa archiviazione – dicono ancora Morcella e Trabalza, che hanno patrocinato Papa Italiani – emerge con chiarezza l’esigenza di una puntualizzazione importante. Non tutta l’imprenditoria ternana che ha avuto o ha rapporti con l’Ast può essere definita dedita al malaffare, poiché, è stato dimostrato, esistono anche imprenditori sani. Ora che la Ecotras e Papa Italiani sono stati riconosciuti tra questi, ci auguriamo che possano riprendere rapidamente la propria attività, che produce reddito e assicura lavoro».

Gli altri Resta in piedi, invece, il procedimento nei confronti degli imprenditori del Nord Italia, per i quali ora le ipotesi sono relative all’articolo 2635 del codice civile (corruzione tra privati) e all’articolo 515 del codice penale (frode nell’esercizio del commercio). Sarà il percorso giudiziario a fare chiarezza anche su questi punti.

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