Terni, Alessio Durazzi: l’incidente probatorio

Per il perito, uno dei quattro medici presenta «elementi di responsabilità professionale». Ma la difesa del professionista non ci sta

Condividi questo articolo su

Quattro medici indagati ma per il professor Silvestro Mauriello, perito incaricato dal tribunale nell’ambito dell’indagine legata alla morte del 15enne Alessio Durazzi, solo uno di loro – un medico sportivo di Terni – presenta «elementi di responsabilità professionale» in relazione alla tragica scomparsa del ragazzo.

Il fatto Alessio Durazzi morì la sera del 21 dicembre 2012, mentre si allenava con i compagni di squadra sul campo di calcio di Campomaggiore. Stroncato da un attacco cardiaco le cui cause non sono state chiarite completamente neppure dall’esame autoptico.

I precedenti In precedenza il ragazzo, affetto dal morbo di Crohn, aveva accusato due malori significativi: nel 2009 e nel settembre del 2012, tre mesi prima della tragica scomparsa. In entrambi i casi aveva perso i sensi per pochi istanti – tecnicamente ‘sincopi’ – con conseguenti indagini mediche approfondite.

Quattro indagati Dopo la morte e in seguito all’esposto presentato dai familiari dello sfortunato ragazzo, la procura di Terni – dapprima il procuratore Francesco Novarese e quindi il sostituto Raffaele Iannella – ha avviato un’indagine che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di quattro medici – due di Terni, uno di Perugia e un quarto di Firenze – per omicidio colposo.

L’incidente probatorio Nei mesi scorsi il gip Maurizio Santoloci ha disposto l’incidente probatorio per mettere un punto fermo nell’indagine e capire se, in relazione al decesso di Alessio Durazzi, siano rilevabili «profili di colpa professionale in capo ai sanitari che l’hanno avuto in cura», inclusi «eventuali errori nella diagnosi della patologia da cui era affetto».

Responsabilità L’esito della perizia, svolta dal professor Mauriello, è stato discusso lunedì mattina in tribunale. Secondo il professionista, solo un medico fra i quattro indagati – colui che nel gennaio del 2011 e nel gennaio del 2012 aveva rilasciato il certificato di idoneità sportiva al ragazzo – presenterebbe elementi di responsabilità in relazione all’accaduto.

Le ragioni Secondo il perito, dopo aver avuto notizia del secondo malore del ragazzo, nel settembre del 2012, il medico avrebbe dovuto sospendere la validità del certificato consentiva ad Alessio Durazzi di giocare a calcio. Allo stesso tempo, però, il professor Mauriello precisa che «non si può affermare con certezza che, nonostante l’eventuale provvedimento, il decesso del ragazzo non si sarebbe verificato».

I familiari Lunedì in aula i legali nominati dei familiari di Alessio Durazzi, gli avvocati Luigi Stortoni del foro di Roma e Leonardo Capri di Terni, hanno cercato di approfondire le motivazioni che hanno portato il perito ad escludere responsabilità nei confronti degli altri tre medici indagati.

La difesa Di contro gli avvocati Carlo Viola e Rossana Loffredo, difensori del medico ternano ritenuto in qualche modo ‘responsabile’, hanno sottolineato come lo stesso, oltre ad aver seguito tutti i protocolli previsti dall’Associazione medici sportivi, attraverso esami estremamente accurati, non fosse stato comunque informato dei precedenti problemi di salute del ragazzo, all’atto delle visite mediche effettuate all’inizio del 2011 e del 2012 per il rilascio delle autorizzazioni alla pratica sportiva agonistica. Concluso l’incidente probatorio, gli atti sono tornati al pubblico ministero a cui spetta il compito di proseguire nelle indagini e decidere sulle eventuali richieste di rinvio a giudizio.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli