Terni, appalto pulizie: «Ora solo risposte»

Prima faccia a faccia in Comune fra Rup, sindacati e lavoratori: «Meglio tardi che mai ma ora si intervenga». Nel mirino la qualità

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Almeno attorno ad un tavolo – dopo intoppi e assenze in altre occasioni – si sono seduti. Il Comune di Terni (parte politica e amministrativa), sindacati e lavoratori dell’appalto per le pulizie di tutta una serie di spazi ed edifici di proprietà dell’ente. Oggetto: le numerose problematiche che le maestranze vivono sulla propria pelle da tempo, da quando cioè lo scorso giugno il Comune ha affidato il servizio alla Punto Services con gara al massimo ribasso, e la qualità dello stesso.

Presenti venerdì mattina a palazzo Spada, il sindaco Leopoldo Di Girolamo, il rup del procedimento Francesco Vista, il funzionario Sandro Mariani, la dirigente – temporanea – alle attività finanziarie Stefania Finocchio, il consigliere comunale Marco Cecconi (FdI-An), i rappresentanti di Filcams Cgil e Uiltucs Uil e, appunto, i lavoratori.

Una contestazione A giro, hanno parlato tutti. E se il Comune – è emerso – ha mosso già una contestazione alla ditta appaltatrice, relativa alla pulizia dei vetri, dall’altro lo stesso ente ritiene, probabilmente a ragione, il bando e quindi l’appalto del tutto legittimo e conforme alle normative. Ma non sono questi gli unici punti della questione.

Contratto e qualità I sindacati hanno infatti evidenziato come la qualità del servizio di pulizia – a seguito del drastico taglio delle ore, ciò che ha consentito al Comune di risparmiare ma, al tempo stesso, ha finito per ‘affamare’ i lavoratori – non sia in linea con quella prevista e richiesta dall’appalto. E come le violazioni del contratto collettivo nazionale da parte della società appaltatrice, sussistano e siano state già evidenziate nel corso degli incontri presso l’Ufficio territoriale del lavoro.

«Ritardo» Contestazioni che il Comune, oltre ad avere già acquisito informalmente, si è impegnato a richiedere – sotto forma di verbali – all’Ufficio del lavoro. Per il controllo della qualità, invece, c’è stato un ulteriore impegno a verificare, capillarmente, cosa va e cosa no. «Dall’avvio dell’appalto sono trascorsi quattro mesi – hanno detto i sindacati – e forse ci si poteva accorgere e informare prima su questa situazione che è pesantissima per tante famiglie. Ma meglio tardi che mai, purché non si prosegua sulla linea, ben diversa dal passato quando ogni aspetto non conforme veniva subito rimarcato, in base alla quale tante problematiche, reali e riscontrabili, non sono state mai rilevate».

Futuro da decifrare Le altre preoccupazioni, non secondarie, sono relative al futuro. All’appalto in scadenza – 31 dicembre – e a ciò che verrà dopo: «Se si proseguirà con il criterio del massimo ribasso, senza un protocollo degli appalti che consenta di inserire chiaramente fra i criteri quello del rispetto del Contratto collettivo nazionale – hanno sostenuto le sigle nel corso della riunione – allora non si andrà lontano e le stesse difficoltà si proporranno in questo come in altri settori. A discapito delle imprese che ragionano ancora con criteri di equilibrio e dei lavoratori, ridotti in condizioni inaccettabili».

Presenze ‘esterne’ Sul punto delle presenze ‘esterne’ – quelle riscontrate dai lavoratori Punto Services nei luoghi di lavoro, in particolare di addetti alle pulizie di altre società e cooperative – il Comune si è impegnato a verificare il tutto: «Ma è importante che non accada di nuovo – hanno detto le sigle – perché si tratta di una grave irregolarità dell’appalto stesso, un modo per nascondere la polvere sotto il tappeto e continuare a far finta che vada tutto bene».

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