Terni, Bandecchi-FdI ancora ai ferri corti: «Assassini del popolo» «Inaccettabile». Lega: «Agisca il prefetto»

A scatenare lo scontro la discussione su Cospea Alta. Il sindaco attacca, Pastura e Fabrizi escono e mettono nel mirino la Francescangeli

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«Inutile che diciate baggianate e barzellette, dispiace aver votato per molti anni il centrodestra. Voi avete rovinato tanto con la vostra incapacità: vi toglieremo anche la Regione, è certo dopo questo consiglio comunale. Mi sono talmente incazzato con voi che vi leverò ogni cosa: Perugia, Foligno e Regione. Siete degli assassini del popolo umbro, vanitosi e demenziali». Ci risiamo: le parole sono del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, e fanno riferimento all’ennesima bagarre con il gruppo di FdI: questa volta il ‘casus belli’ è lo scontro politico sul sottopasso ferroviario di Cospea Alta. FdI replica e attacca la presidente Sara Francescangeli: «Ancora una volta non lo ha ripreso, non ha garantito il confronto democratico allontanandolo dall’aula come previsto da regolamento». Chiaro che sullo sfondo c’è la partita elettorale 2024.

Pastura e Fabrizi

Richiesta di sospensione e uscita

Subito dopo sia Roberto Pastura che Cinzia Fabrizi – gli unici presenti di FdI in quel momento – sono intervenuti per chiedere lo stop alla seduta del consiglio comunale: «Inaccettabile, ciò è pregiudiziale per la prosecuzione dei lavori. Utilizzo del turpiloquio e offese ai consiglieri in diretta streaming, ci ha detto che siamo demenziali. Bisogna far garantire un andamento normale», l’attacco della dirigente scolastica. Poi arriverà una nota del gruppo: «Il sindaco ancora una volta ha dimostrato cosa intende per confronto politico e per rispetto delle istituzioni e della città di Terni. Di fronte agli interventi degli esponenti di Fratelli d’Italia Bandecchi ha dato progressivamente sfoggio del suo miglior vocabolario  fino a terminare il suo intervento con ‘siete demenziali’ e dopo averci definiti ‘assassini’.  Ovviamente non prima di aver buttato lì altre perle come ‘cazzate’ ed altro ancora. Insomma come al solito da par suo svilendo il confronto politico a questi livelli. Durante l’intervento del collega Pastura ‘fuori dal microfono’ ma comunque udibile a tutti, Bandecchi ha apostrofato il consigliere Pastura in riferimento ai suoi interventi ‘non me ne frega un cazzo’. Non è in questo clima che si possono svolgere i lavori del consiglio comunale». Anche Francesco Maria Ferranti (FI) ha ribadito che, in questi casi, deve scattare l’allontanamento.

Bandecchi al consiglio del 18 dicembre

Ulteriore fuoco

Pastura ha poi aggiunto altro: «Non intendo abituarmi al brutto. Scarso spessore culturale, offese e continuo rimando a termini che richiamano clima di violenza. Non abbiamo partecipato scientemente alla conferenza dei capigruppo. Se è così io esco, un lavoro lo ho». Poteva rimanere in silenzio il vicesindaco Riccardo Corridore? Chiaro che no: «Stanco di ascoltare interventi tipo ‘principini sul pisello’ e poi sui social si vomitano insulti e offese. Si viene qui a fare i verginelli, gli schizzinosi ed i perbenisti. Se si è coerenti, bisogna esserlo sempre», la replica a FdI. La Francescangeli dal canto suo si è difesa accusando i due esponenti di FdI di essersi sloggati per poi uscire dall’aula: «Ho rispettato il regolamento e voi non siete venuti, c’era anche il sindaco». A chiudere il cerchio l’imprenditore livornese stesso: «Non ho nessuna denuncia né condanna per atti di violenza. Se voi uscite dall’aula, facilitate il lavoro di giunta e consiglio comunale. Vi ringrazio per la scelta e vi auguro buon Natale». Questa settimana ci si rivedrà un bel po’ di volte a palazzo Spada. Vedremo i risultati.

Lega Terni: «Basta, intervenga il prefetto»

Intanto anche la Lega di Terni prende posizione su quanto accaduto lunedì in consiglio: Lega Terni: «La violenza verbale di Bandecchi non è più accettabile, il sindaco non è un esempio per nessuno e i ternani si vergognano sempre più di chi li sta rappresentando in questo modo agli occhi di tutta Italia. Il prefetto intervenga per quanto di sua competenza per mettere fine a questo comportamento. L’ennesimo turpiloquio in consiglio comunale – osserva la Lega Terni – evidenza tutta l’incapacità di Bandecchi di formulare una frase senza ricorrere alle offese e alle parolacce. Un atteggiamento che denota non solo evidenti carenze lessicali, ma anche la predisposizione a una violenza verbale che non può più essere tollerata, soprattutto dopo i recenti fatti di cronaca che hanno scosso il Paese. Nel corso del suo breve mandato, Bandecchi non ha risparmiato nessuno, dalle donne, alle persone con disabilità, dagli agenti di polizia Locale, alla Guardia di finanza, fino ai suoi stessi consiglieri e assessori apostrofati come ‘disoccupati in cerca di stipendio’. Comprendiamo il fatto che Bandecchi sia nervoso perché finalmente consapevole di essere inadeguato al ruolo che ricopre e di aver fatto promesse in campagna elettorale che non riuscirà mai a mantenere. Se non si sente all’altezza del compito si dimetta, la sua parabola è arrivata al culmine con la vittoria fortunata di Terni, ma lo 0,97% ottenuto in Trentino ha già messo la parola fine alle ambizioni sfrenate di chi non ha le capacità per puntare oltre. Le offese costanti e quotidiane a chi la pensa diversamente – concludono i ‘salviniani’ – rappresentano le ultime cartucce di chi ormai può solo limitarsi a fare questo per comparire sui giornali, poiché sui fatti e sulle cose concrete non ha più nulla da dire. La parentesi di Bandecchi a Terni sarà ricordata come una delle più buie dal punto di vista della negazione del confronto e del dibattito democratico e dell’offesa alla dignità delle persone».

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