Terni, ‘case popolari’: bando per 44 alloggi

Determinante ai fini dell’assegnazione sarà la capacità economica del nucleo familiare valutata attraverso l’indicatore Isee

Condividi questo articolo su

Sono 44 gli alloggi di edilizia residenziale sociale pubblica destinati a cittadini e famiglie con determinate caratteristiche economiche specificate nel bando di concorso per partecipare alla graduatoria di assegnazione. Ai 44 si potranno aggiungere quelli che si renderanno liberi nel periodo di vigenza della graduatoria.

Come fare La domanda di partecipazione potrà essere presentata dal primo ottobre fino al 29 novembre compreso. Essa dovrà essere redatta su apposito modello, in distribuzione gratuita all’ufficio comunale di edilizia residenziale sociale pubblica, in piazza San Francesco 14, allo sportello del cittadino in via Roma 40 oppure scaricabile dal sito internet. Possono fare domanda di partecipazione i nuclei familiari, i coniugi non legalmente separati, anche se residenti in abitazioni diverse, purché non in possesso di sentenza o provvedimento di separazione. I requisiti necessari alla data di pubblicazione e a quella dell’eventuale assegnazione, sono: il possesso della cittadinanza italiana, di un Paese aderente all’Unione europea o di Paesi che non aderiscono purché in regola con la normativa in materia di immigrazione; la residenza attiva o lavorativa nella Regione da almeno 24 mesi consecutivi, e di almeno 18 nel Comune; assenza di precedenti assegnazioni di alloggi realizzati con contributo pubblico o di precedenti finanziamenti agevolati concessi da soggetti pubblici; non titolarità di diritti connessi alla proprietà, nei diversi aspetti, su alloggi; Isee non superiore a 12 mila euro.

Disagio abitativo «Gli alloggi costituiscono una delle risposte dell’amministrazione comunale al bisogno del disagio abitativo», spiega il vicesindaco con delega al Welfare, Francesca Malafoglia. «Risposte che vanno collocate dentro un quadro più ampio di azioni e percorsi che l’assessorato al Welfare e all’edilizia pubblica stanno mettendo in campo in una logica di Welfare comunale non incentrato sul concetto di assistenzialismo, ma di supporto, fondato su relazioni più sinergiche tra pubblico, privato e Comunità europea, e sull’innovazione sociale». Il Comune parte «con una prima disponibilità – aggiunge Francesca Malafoglia – con l’obiettivo di incrementare il numero degli alloggi disponibili in modo da accogliere le domande degli esclusi. Vogliamo dare risposte anche a chi resta fuori evitando di alimentare la competizione tra chi entra e chi, invece, rimane escluso. Nelle prossime settimane attiveremo diversi incontri tra le parti sociali e le associazioni di volontariato che si sono messe a disposizione per agevolare la procedura della compilazione delle domande».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli