Terni, Celi presidiata. La Cgil: «C’è angoscia»

L’azienda, è la denuncia «sta cercando di far uscire del materiale prodotto dai lavoratori, creditori di diversi stipendi»

Condividi questo articolo su

Cgil Celi24Lo hanno organizzato, dicono, in tutta fretta. Tanto da non avere il tempo di avvertire tutti i media e, pare, nemmeno il segretario della Camera del lavoro. I lavoratori iscritti alla Fillea Cgil, comunque, hanno dato vita, martedì mattina, ad un presidio davanti ai cancelli della Celi di Vascigliano di Stroncone – ferma da tempo e anche vittima di un recente incendio «perché l’azienda – dice Cristiano Costanzi, segretario della Fillea Cgil – sta cercando di far uscire del materiale prodotto da questi lavoratori, creditori al momento nei loro confronti, per consegnarlo al cantiere Mondomarine (specializzato nella costruzione di yacht; ndr) di Savona, con cui ha l’unico appalto. Lavoratori e sindacato sono intervenuti per manifestare tutta l’angoscia legata ad una situazione che si ripresenta dopo circa un anno».

Speranze cadute nel vuoto «Questi sono tutti lavoratori della ex Celi, portata alla chiusura dalla famiglia Franceschini con un concordato da 11 milioni di euro. Questi lavoratori ci hanno rimesso dai cinque ai sette stipendi e speravamo che la ripartenza, avviata nel febbraio 2015, desse altri risultati. Ci siamo sforzati in questa direzione, purtroppo dobbiamo prendere atto che siamo di nuovo capitati in mano a chi è imprenditore solo sulla carta».

PARLANO CRISTIANO COSTANZI (SEGRETARIO FILLEA CGIL) E LEONARDO GRANATI – L’INTERVISTA

Celi Cgil FilleaStipendi e mutismo Leonardo Granati è uno dei lavoratori coinvolti: «Mancano stipendi. Siamo due mesi indietro, tredicesime e tutti correlati, e i contratti sono scaduti il 18 dicembre: dall’azienda nessuna comunicazione e solo silenzio. Non si sa nulla».

Futuro inesistente Spazio per ottimismo e speranze non ce n’è più: «Futuro? Attualmente è zero, questa è l’unica cosa certa. Ci aspettavamo qualcosa di diverso, almeno a livello comunicativo. Non si sa se hanno intenzione di andare avanti, qui penso non avremo futuro».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli