Terni, cena conviviale: ‘stoccate’ elettorali

Polemiche a meno di una settimana dal voto nazionale. Catiuscia Marini attacca Nevi (FI) e anche qualcuno dei suoi

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di F.T.

Un incontro conviviale con il mondo della sanità ternana vicino al Pd. Si è tenuto domenica 25 febbraio ed erano presenti – oltre ai candidati Dem nei collegi uninominali dell’Umbria ‘sud’, Cesare Damiano e Simonetta Mignozzetti – la presidente della Regione Catiuscia Marini e il suo vice Fabio Paparelli. Collegamento Skype con la sala per l’ex ministro della salute Beatrice Lorenzin che ha portato il suo saluto ‘a distanza’, attaccando nuovamente i no-vax.

Scoppiettante Proprio l’intervento della governatrice, introdotto da quello di Paparelli («non intendiamo fare alcuna ‘riforma della riforma’ in tema di sanità umbra. Questo modello con due aziende ospedaliere e due aziende territoriali riequilibrate non è in discussione», ha detto) ha riservato più di uno spunto – anche polemico – degno di nota.

Catiuscia Marini

Plauso al ministro Su Beatrice Lorenzin, la Marini ha evidenziato come «il suo impegno, unito a quello del Pd, ha fatto sì che l’Umbria, regione-benchmark e in pieno equilibrio sotto il profilo dei servizi sanitari pubblici, potesse contare su investimenti pari a circa 100 milioni di euro. Gran parte di questi riguardano proprio Terni che dispone di un’azienda ospedaliera attrattiva anche fuori regione e con professionisti, equipe e tecnologie all’avanguardia». Sulle elezioni: «Ha detto bene Gentiloni. Ci sono due palcoscenici ellettorali. Il primo calcato da chi racconta di un paese dei balocchi senza tasse e con piena occupazione. L’altro che vede in campo il Pd e fatto di uomini e donne che guardano in faccia la realtà, responsabili e in grado di dare un futuro al nostro paese».

Raffaele Nevi

«Chi gira con la vittoria in tasca» Le prime stoccate vere e proprie sono arrivate con l’analisi politica dei possibili esiti del voto nazionale: «La competizione è con i 5 Stelle – ha detto la Marini – e con un centrodestra che non è più a guida berlusconiana, come negli anni ’90 e 2000. Ora domina Salvini e la somma dei suoi voti con quelli di Fratelli d’Italia, ci farà capire chi sarà l’azionista di maggioranza del centrodestra. Potrebbe essere la Lega Nord che non è più il partito dei miei colleghi Maroni e Zaia, figure con una cultura di governo e che hanno provato a fare gli interessi di tutti. In Umbria nessuno è indifferente al risultato delle urne, tantomeno a chi andrà in parlamento. Difficilmente questa legge elettorale proporzionale produrrà una maggioranza certa. Ma questo vale per tutti, anche per chi – prima bordata ‘locale’ – gira per Terni convinto di avere la vittoria in tasca, dicendo che governerà. Ma possiamo già dire che non governerà perché non ci saranno i numeri e nel centrodestra, fatto di tre gruppi parlamentari, Forza Italia potrebbe essere minoritaria».

Imolo Fiaschini

«Il Dg della Usl vada nella direzione indicata» Poi il nome e il cognome del destinatario del messaggio – competitor diretto dell’ex ministro Cesare Damiano sul collegio Umbria3 per la Camera – viene fuori sul tema della sede della Usl Umbria 2: «Non è che Raffaele Nevi (capogruppo di Forza Italia in Regione, ndR) presenta un ordine del giorno per dire che la sede della Usl deve essere a Terni. La giunta regionale, attraverso la riformafatta con il consiglio, riforma che Nevi non ha votato, ha puntato su una riorganizzazione con  due aziende ospedaliere e due aziende territoriali. È evidente che le sedi, con questa divisione, devono essere equamente distribuite fra le due province. Ci sono in ballo anche aspetti organizzativi e gestionali e il percorso di aggregazione delle ‘vecchie’ Asl deve procedere in questa direzione, a partire dagli input del Direttore generale (Imolo Fiaschini nella fattispecie: qui i ‘conti’ della Marini sono interni al Pd, ndR). Non spetta solo alla giunta dirlo attraverso atti formali».

Beatrice Lorenzin

«Nessuna riduzione ‘ad unum’» Secondo Catiuscia Marini, quindi, il tema del riequilibrio terrioriale in ambito sanitario, semplicemente non esiste: «La riforma della sanità regionale ha consentito risparmi, investimenti, passi in avanti in termini di qualità di servizi e strutture. Si tratta del modello più adatto per questa regione che è ‘policentrica’. Non ho ma creduto ad una riduzione ‘ad unum’, a danno di una sola città, né sugli ospedali né sulle aziende sanitarie territoriali. E mi stupisco che questo dibattito parta da esponenti politico istituzionali di Terni. Come regione, abbiamo anticipato passi importanti. Molto c’è da fare, anche sulle liste d’attesa dove il programma del ministro Lorenzin prevede misure specifiche per abbatterle. Ma qui in Umbria, dopo tre anni consecutivi di indagini possiamo dirlo con certezza, c’è una fiducia media verso la sanità regionale che supera l’80%. La media italiana è del 55% e in diverse realtà si va sotto il 50%. Questo non è merito solo della politica, ma soprattutto di chi nella sanità lavora e mette a disposizione le proprie competenze per il benessere dei cittadini».

L’ex ministro della salute, collegata con la sala via Skype, ha nuovamente attaccato gli esponenti di movimenti ‘no vax’, «sobillati e fatti crescere da partiti che per un voto in più, sono disposti a mettere a rischio la vita delle persone. L’epidemia di morbillo che ha fatto due morti anche lo scorso gennaio – ha aggiunto Beatrice Lorenzin – lo dimostra. E l’atteggiamento è lo stesso anche sull’economia e le tasse. Spetta a noi usare i giorni che restano per convincere gli indecisi, parlarci, spendere il nostro tempo. E i risultati, sono convinta, ci daranno ragione».

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