Terni, città accessibile: «Progetti partecipati»

Un Patto di collaborazione tra il Comune e l’associazione Un volo per Anna, per la rigenerazione degli spazi urbani

Condividi questo articolo su

di Fra.Tor

Sviluppare un legame partecipato e promuovere un modello operativo innovativo per la rigenerazione dello spazio urbano che amplierà il ruolo dei cittadini nella cura e tutela dei beni comuni attraverso un’assunzione di responsabilità. Queste le basi del Patto di collaborazione – analogo a quello siglato ad aprile con il Comune di Narni – stipulato tra il Comune di Terni e l’associazione Un volo per Anna Onlus.

Forza strategica «Nel programma di governo della città, le politiche attive sono considerate una forza strategica – spiega il vicesindaco Francesca Malafoglia -, perché sono in grado di sviluppare e alimentare una relazionalità virtuosa sul piano soggettivo dei singoli cittadini e delle famiglie, e quello del sistema sociale in senso lato, integrando le politiche di settore, i servizi e le azioni, le soggettività singole e organizzate, in un’ottica di reciprocità e sussidiarietà». L’associazione Un volo per Anna, in questo caso, ha rappresentato al Comune di Terni la volontà di stipulare il Patto relativamente al progetto per il miglioramento dell’accessibilità urbana, volontà condivisa con l’associazione Unmil.

Rigenerazione urbana Con il Patto di collaborazione, sottolinea il presidente di Un volo per Anna, Marco Turilli, «puntiamo a promuovere il dialogo tra associazioni e amministrazione comunale, tramite la realizzazione di progetti di rigenerazione urbana volti a migliorare l’accessibilità ambientale di una parte importante della città e contribuire a diffondere il tema dell’accessibilità e dell’accoglienza integrando tali temi con i processi di riqualificazione e sviluppo urbano sostenibile, attivati con la programmazione comunitaria 2014-2020 ‘Agenda urbana’, nell’ambito dei tavoli tematici di Agenda 22».

Le arre di intervento L’associazione Un volo per Anna, unitamente alla Unmil, collabora già con la pubblica amministrazione su progettualità volte al miglioramento delle condizioni di accessibilità dei beni comuni urbani e si stanno attivando con diverse realtà cittadine per il reperimento di contributi a vario titolo, al fine di finanziare progetti per il miglioramento dell’accessibilità urbana. Le aree di partenza individuate, su cui già si sono svolti una serie di interventi, sono l’area di Marmore, viale Brin, lungo il fiume dal tratto urbano da Ponte Carrara a Ponte della Ferrovia, il complesso della basilica di San Valentino e quartiere San Lucio. Nel tempo verranno, poi, individuate altre aree per le quali, grazie al Patto, si potrà dare attuazione non dovendo ricorrere ad atti formali, velocizzando i rapporti.

Laboratorio urbano permanente Per realizzare gli obiettivi è prevista l’attivazione di un Laboratorio urbano permanente che verrà convocato stabilmente a cadenza periodica. Il Laboratorio, formato da tecnici multispecializzati, dalle associazioni e aperto a tutti i cittadini, rappresenta la sede per effettuare il monitoraggio sull’andamento delle attività in corso e per definire le attività successive, manifestando eventuali criticità, esigenze e proposte. Tutte le azioni scaturite dal Patto verranno sottoposte al laboratorio per la verifica e la conseguente approvazione.

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli