Terni, Corte dei conti assolve radiologo

La procura contabile gli aveva contestato un danno di 30 mila euro pari al risarcimento versato dall’azienda ospedaliera al paziente

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La magistratura contabile gli aveva contestato un danno erariale di 30 mila euro – pari alla somma risarcita dall’azienda ospedaliera di Terni – per non aver riconosciuto la ‘lussazione posteriore gleno-omerale’ riportata da un 55enne di Terni, caduto con lo scooter l’8 dicembre del 2013 e successivamente sottoposto ad un intervento chirurgico ad Arezzo. A giudizio, di fronte alla Corte dei conti dell’Umbria, c’era finito un radiologo ternano – assistito dall’avvocato Dino Parroni – che alla fine è stato assolto da ogni contestazione.

La sentenza Per la procura di via Martiri dei Lager il professionista avrebbe dovuto «risarcire il danno pari all’importo che l’amministrazione sanitaria ha dovuto erogare ad un paziente che ha riportato una lesione sanitaria conseguente ad una non corretta assistenza medica ricevuta presso il pronto soccorso». Diverso il parere del collegio giudicante che ha assolto il medico. Oltre a mettere in discussione l’accordo stragiudiziale che ha portato l’azienda ospedaliera a risarcire il 55enne con 30 mila euro («Si evincono due macroscopici errori – scrivono i giudici -, non è stata valutata l’incidenza della tardiva diagnosi sull’ammontare effettivo del danno invocato ed è stato commesso un errore nella liquidazione del risarcimento»), la Corte dei conti afferma che «la condotta del professionista non potrebbe avere contribuito (e, in ogni caso, non vi è alcuna prova in tal senso) ad aggravare le conseguenze del sinistro in cui il paziente aveva subito la lesione, poiché questa è stata diagnosticata appena venti giorni dopo l’evento traumatico. Va inoltre sottolineata la circostanza che, effettivamente, né il personale medico che ha individuato la lussazione in data 28 gennaio 2013, né quello che ha effettuato l’intervento  il 13 febbraio successivo, ha ravvisato l’urgenza nella riduzione della lussazione medesima».

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