Terni: «Corte dei conti, slalom Di Girolamo»

Per il consigliere comunale di ‘I love Terni’ Enrico Melasecche «nove anni costellati di rinvii. La città non ne può più di questa consunzione»

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Enrico Melasecche

di Enrico Melasecche
Consigliere comunale di ‘I love Terni’

Mercoledì alle 10 in via Baiamonti 25, a Roma, sede centrale della Corte dei Conti, il collegio giudicante a sezioni riunite dovrebbe esprimersi sul ricorso presentato dal sindaco di Terni contro il verdetto di bocciatura già espresso dalla sezione controllo della Corte regionale in merito al piano di riequilibrio giudicato inaffidabile.

Se dovesse essere confermata la bocciatura seguirebbe il commissariamento governativo ed elezioni in primavera 2018 unitamente alle politiche. Diversamente, in caso di rinvio, continuerebbe questo slalom nell’unico tentativo di mantenere le poltrone a questo PD, continuare a gestire nomine, appalti, e tentare di esorcizzare una sconfitta ad oggi data per scontata da gran parte della stessa maggioranza. Puro cinismo.

La Uil si è sbracciata nel suggerire un conclave di tutti i consiglieri comunali ma la verità, da ipotesi variamente accreditate, è che Di Girolamo stia scappando dal buco della serratura della Cappella Sistina perché tutto a lui interessa meno che sedersi ad un tavolo ed ammettere il completo fallimento di questi nove anni di governo. D’altronde la parcella di 40 mila euro a carico di tutti i ternani per il pool di avvocati che dovrebbero conseguire questo risultato dovrebbe pur servire a qualcosa nella ottica del sindaco di gettare il pallone sugli spalti per guadagnare tempo.

L’intera città non ha più alcun interesse a consentire che questa giunta tenti, con le unghie e con i denti, di rimanere abbarbicata al potere perché in questa drammatica conclusione del decennio ha ormai detto tutto quanto era in grado di dire. Ed il giudizio è generale. Venerdì pomeriggio alle 15.30 ci sarà il consiglio comunale straordinario in cui Di Girolamo è stato invitato a dichiarare, a viso aperto, ai tutti i ternani, non solo nel segreto delle riunioni di maggioranza, quali conseguenze ci saranno su imposte, tasse e tariffe. Il trasporto pubblico subisce già l’ennesima contrazione a causa del baratro finanziario causato dai ‘debiti fuori bilancio’ che questa maggioranza si ostina a non affrontare dopo mesi dalla loro forzata emersione, grazie all’azione determinata di alcuni consiglieri di opposizione.

Anche su questo prevale la tecnica del rinvio per non assumersi i consiglieri di maggioranza responsabilità personali mentre procede, in vista di quel riconoscimento la stipula del contratto di assicurazione per sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza per tutti i casi di colpa nell’esercizio delle proprie funzioni. I cittadini non sono coperti da contratto di assicurazione del Comune per responsabilità civile verso terzi se vengono investiti sulle strisce pedonali divenute invisibili dall’usura, o se, a semafori rotti, si creano incidenti o qualche pedone cade sulle buche ma il sindaco e la giusta si garantiscono la copertura di spese legali addirittura in caso di colpa.

Sarebbe questo l’interesse generale di tutti i ternani dichiarato non molto tempo fa dal capogruppo Cavicchioli davanti ai cittadini adirati che protestavano a palazzo Spada? Chapeau!

 

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