Terni, debiti Comune: De Luca vs Di Girolamo

Il sindaco: «Quella fatta è una semplice ricognizione», ma Thomas De Luca contrattacca: «Nella sua ossessione la compagnia del dissesto è pronta a tutto»

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«Siamo di fronte a una nuova azione mediatica, volta a dare una ulteriore spallata all’amministrazione comunale, nell’ottica di trarre vantaggio politico e non di curare in alcun modo gli interessi della città. C’è chi continua a scommettere sul dissesto e sul disastro economico quale strumento di lotta politica. L’ossessione di porre fine a questa amministrazione non tiene in alcun conto che l’interesse della città è unico e incontrovertibile: approdare a un piano di riequilibrio dei conti dell’Ente, strumento indispensabile per evitare altre misure che porterebbero effetti pesanti sulle tasche dei cittadini». Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, replica a muso duro all’affondo arrivato dal Movimento 5 Stelle sui debiti fuori bilancio.

«Facciamo gli interessi dei cittadini» Di Girolamo è sicuro: «l’alternativa al Piano di riequilibrio è l’aumento delle tasse, delle tariffe, il venir meno di numerosi servizi, tagli consistenti alle retribuzioni del personale e ai pagamenti per i creditori dell’ente. Rimaniamo al governo della città esclusivamente al fine di condurre in porto il salvataggio dei conti dell’ente, mossi da questo interesse superiore, come dimostreremo facilmente una volta che sarà definito questo obiettivo».

La polemica Ma il sindaco va oltre: «Gli interessi dei cittadini dovrebbero essere al primo posto di tutte le forze politiche. In particolare di quelle che sono nate sull’onda di un nuovo bisogno di rappresentanza dei cittadini e di quelle, come alcune componenti di sinistra che pure si sono sorprendentemente espresse in maniera negativa in questi giorni, che tradizionalmente rappresentano l’elettorato che ha meno disponibilità finanziarie, che più di ogni altro, quindi, sarebbe colpito dalla soppressione dei servizi,dall’inasprimento delle tariffe e della pressione fiscale».

«Atti regolari» Entrando nel merito, poi, Di Girolamo dice che «è tutta l’amministrazione comunale che ritiene che gli atti amministrativi intrapresi siano nel pieno rispetto della normativa anche per quanto riguarda il riconoscimento dei debiti fuori bilancio inseriti nel piano di riequilibrio. Dico tutta nel senso sia della sua componente politica che tecnica. Le procedure legislative di risanamento costituiscono misure eccezionali e derogatorie delle ordinarie regole di contabilità, giustificate dall’obiettivo di superare la condizione strutturale di sbilanciamento delle gestioni, non gestibili con le procedure ordinarie. Non risultano debiti fuori bilancio riconoscibili oltre a quelli già contenuti nel piano di riequilibrio finanziario, inseriti nello stesso, ma in attesa di essere riconosciuti dopo l’approvazione del piano stesso. In sostanza finora si è proceduto alla ricognizione dei debiti, il riconoscimento formale, che deve essere obbligatoriamente accompagnato da un’azione di ripiano, verrà successivamente esaminato dal consiglio comunale alla luce dell’azione di riequilibrio. Questa è la procedura prevista nella normativa, questa è la procedura indicata e sottoscritta dai tecnici dell’ente a più livelli e a questa è doveroso attenersi».

De Luca Il capogruppo del M5S in Comune, Thomas De Luca, sembra non aspettasse altro, visto che a strettissimo giro arriva una nuova bordata. «Di Girolamo ha una sola ossessione: scappare dalle proprie responsabilità e far pagare a tutti i ternani i debiti della sua amministrazione e di quelle precedenti. Un’ossessione che lo rende pronto a tutto per questo più pericoloso. La sua compagnia del dissesto – dice De Luca – pretendeva di farlo con un piano “Inattendibile, incerto, altamente improbabile, incongruo, irregolare, aleatorio”. Forse pensavano di trovare giudizi accomodanti, sorrisi e pacche sulle spalle invece hanno trovato un giudizio attendibile, certo, altamente aderente alla realtà, congruo, rispettoso delle normative giuscontabili e concreto. Ministero e Corte dei conti non si sono fatti da parte. Noi non ci siamo mai fatti da parte, a differenza di altri, e lui questo affronto no, non riesce proprio ad accettarlo».

«Ci ridevano in faccia» Il capogruppo del M5S va oltre: «Abbiamo aspettato fino all’ultimo giorno ripetendolo continuamente da dieci mesi «Dovete riconoscere i debiti fuori bilancio! Dovete dichiarare lo squilibrio! Dovete accertare se questi debiti sono dovuti oppure no!”, ma loro ci ridevano in faccia. Ora che gli intimiamo di rispettare la legge e di salvare il Comune vogliono portarlo al commissariamento. Noi gli chiediamo di rispettare la legge e lui con violenza inaudita parla di spallata? Affermazioni inaccettabili dimostrazione chiara che abbiamo colpito nel segno. L’interpretazione dell’amministrazione è stata bocciata dalla Corte dei conti, il piano di riequilibrio è stato bocciato e continuare ad affermare che non esistono debiti fuori bilancio oltre a quelli del piano è un’assurdità senza alcuna attendibilità logica. Nella sua ossessione la compagnia del dissesto è pronta a tutto ma credo che ormai lo abbiano capito. Nessuno di noi si farà da parte».

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