Terni: detenuti danno fuoco a una sezione del carcere. Danni e feriti fra gli agenti: «Basta»

Domenica di tensione nel reparto media sicurezza. Sindacati sulle barricate

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Seri problemi nel pomeriggio di domenica all’interno del carcere di Terni. A rendere noto l’accaduto – non sono tuttavia sfuggiti mezzi del 118 scortati in città dalla polizia Penitenziaria – è il sindacato Sarap (Sindacato autonomo ruolo agenti penitenziaria) attraverso il segretario nazionale Roberto Esposito: «In una sezione del carcere di Terni (il reparto di media sicurezza, ndR) i detenuti si sono impossessati degli spazi, incendiandoli e distruggendoli totalmente». L’azione – si apprende – avrebbe coinvolto circa cinquanta detenuti con il ferimento di dodici agenti della Penitenziaria.

«Agenti feriti e contusi»

«Solo grazie all’intervento degli agenti di turno e di quelli richiamati in servizio – spiega il Sarap – a cui va la nostra gratitudine, sono stati riportati l’ordine e la sicurezza nell’istituto. A seguito della rivolta, risultano feriti diversi agenti: alcuni sono stati trasportati al nosocomio locale con traumi e contusioni. Tutto ciò è accentuato anche dalla carenza di personale che non è un problema annunciato ma una situazione endemica che nè la politica nè il parlamento hanno inteso affrontare, lasciando la polizia Penitenziaria a lavorare solo ed esclusivamente in deroga a qualsiasi norma pattuita. Per l’assenza di protocolli specifici per affrontare queste situazioni, si è in attesa del nuovo regolamento di servizio che doveva essere discusso nel 2019 e ancora ancora non vede la luce».

«Il Dap sbaglia strada»

«È lapalissiano oggi che il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – prosegue il Sarap – lavora solo ed esclusivamente in funzione della popolazione carceraria, ponendo la polizia Penitenziaria come il surrogato di dirigenti che non indossano la nostra divisa. In primis il capo del Dap e per questo continueremo a chiedere a voce alta di restituire la polizia Penitenziaria nelle mani della polizia Penitenziaria».

Il Sappe: «Folle violenza»

Di seguito la ricostruzione e il commento di un altro sindacato di polizia Penitenziaria, il Sappe: «Ancora violenza nel carcere di Terni per la folle protesta di un gruppo di detenuti. Come già accadde nel novembre 2021 – spiega il Sappe – un’intera sezione detentiva – la H – è stata devastata». Così il segretario nazionale umbro del sindacato, Fabrizio Bonino: «Nelle ultime ore si è vissuta nel carcere ternano, ancora una volta, una situazione di altissima tensione. Un detenuto avrebbe voluto un secchio di vernice per pitturarsi la cella ma, al comprensibile rifiuto del poliziotto, lo ha aggredito con violenza, istigando gli altri detenuti alla protesta. I ristretti, italiani e stranieri, hanno dato fuoco alle cose detenute in cella ed hanno distrutto completamente la sezione. Ciò ha determinato una situazione di allarme che ha coinvolto tutti i colleghi, anche quelli di congedo e riposo che sono accorsi a dare manforte ai colleghi in servizio. Anche i detenuti di un’altra sezione – la M – hanno iniziato a protestare perché il fumo derivato dalle fiamme accese dai ristretti della sezione H li stava investendo. Due poliziotti penitenziari sono al pronto soccorso ed altri dieci sono già stati refertati per colluttazione e inalazione del fumo dei materiali incendiati. Ora è del tutto evidente che devono essere trasferiti tutti i detenuti della sezione H, quella devastata».

«Ecco il risultato di anni di ipergarantismo»

Ferma la denuncia del Sappe. «Si tratta di eventi già ampiamente preannunciati per la mancanza di personale e di una struttura inadeguata alla vita penitenziaria. Ormai si tratta di una sezione inagibile sotto ogni profilo, chiediamo un sopralluogo tecnico da parte del Prap e una visita ispettiva da parte della Usl per valutarne l’idoneità sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza dei luoghi di lavoro». Donato Capece, segretario generale del Sappe, parla di «una rivolta assurda ma annunciata. È conseguenza di questi anni di ipergarantismo nelle carceri, dove ai detenuti è stato praticamente permesso di autogestirsi con provvedimenti scellerati ‘a pioggia’ come la vigilanza dinamica e il regime aperto, con detenuti fuori dalle celle pressoché tutto il giorno a non fare nulla nei corridoi delle sezioni».

Interviene la Lega Terni

La Lega di Terni, attraverso i propri consiglieri comunali, esprime «piena solidarietà agli agenti del carcere rimasti feriti nei disordini. Episodi come questo non dovrebbero mai accadere, servono interventi urgenti. Dopo la formazione del nuovo Governo di centrodestra – proseguono – avvieremo un’interlocuzione con il ministero competente per affrontare le criticità esistenti presso la casa circondariale di Terni. Il nostro partito si è sempre battuto per la salvaguardia degli agenti che lavorano con professionalità e senso del dovere garantendo la sicurezza, non solo della struttura, ma dell’intero territorio. È necessario avviare quelle riforme che il Paese attende da anni circa l’assunzione di personale di polizia Penitenziaria, oggi costretto a turni massacranti per far fronte a tutte le occorrenze e l’approvvigionamento di nuovo equipaggiamento per gli agenti, tra cui il taser, che grazie alla Lega è già a disposizione di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Per mitigare il problema del sovraffollamento delle carceri e garantire maggiore sicurezza sul territorio – concludono i consiglieri leghisti – sarà inoltre fondamentale lavorare per un decreto che preveda rimpatri immediati nel Paese di origine per chi viene arrestato in seguito a delitti gravi».

La Fp Cgil e le perplessità

Ad esporsi per la Fp Cgil Umbria è Moreno Loretoni, il coordinatore per la polizia penitenziaria che «esprime solidarietà e forti perplessità sulla sicurezza dell’istituto ternano.  Manca personale e spesso i detenuti facinorosi non vengono spostati per l’inerzia di qualche dirigente dell’ufficio detenuti regionale, minando così la sicurezza del personale di Polizia Penitenziaria. Poca attenzione ai diritti dei lavori della sicurezza – aggiunge Giorgio Lucci, segretario generale di Terni Fp Cgil -, sono fatti di una gravità inaudita, sono circa 10 i poliziotti penitenziari refertati  di questi, due sono andati al pronto soccorso del locale nosocomio, uno ha riportato una frattura all’arto superiore destro, mentre l’altro è tuttora ricoverato sotto osservazione,  altri intossicati dall’incendio che i detenuti hanno appiccato nel reparto – sottolinea invece Mirko Manna della Fp Cgil nazionale – detentivo. Solo grazie all’intervento del personale richiamato in servizio si è riusciti a sedare la rivolta, è il terzo comunicato per fatti di cronaca nera nella stessa giornata, auspichiamo che i colleghi si possano rimettere in breve tempo ed è a loro che va la nostra vicinanza. Al presidente Renoldi chiederemo l’immediato trasferimento dei detenuti rivoltosi, la chiusura del reparto devastato dall’incendio e l’invio degli uomini del Gom per poter supportare i colleghi di Terni. Auspichiamo che il Governo individui presto il nuovo ministro della Giustizia, servono misure urgenti per contrastare la fallimentare gestione degli ultimi 10 anni, poco personale e carenza di progettualità, un‘amministrazione destinata al fallimento se non si attivano provvedimento come assunzioni straordinaria di personale e modernizzazione degli istituti di pena».

 

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