Terni, Di Girolamo: spunta altra indagine

Il sindaco spiega: «Ho ricevuto un altro avviso di proroga delle indagini per ‘omessa bonifica’. Al momento non so di cosa si tratti»

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Un ulteriore filone della cosiddetta ‘Indagine Spada’, oppure un fascicolo nuovo e diverso. Delle due, una. Sta di fatto che il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo – oltre che per associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta – è indagato anche per un reato ambientale, come lui stesso spiega in una nuova nota diramata nella giornata di sabato: «Sempre nell’ottica di un rapporto di massima trasparenza con la comunità di cui sono sindaco, rendo noto che mi è stato notificato l’avviso di richiesta di proroga del termine delle indagini preliminari relativamente all’ipotesi di reato di ‘mancata bonifica o ripristino di stato dei luoghi’ (articolo 452 terdecies del codice penale, ndR) con iscrizione nel registro delle notizie di reato datata 27 aprile 2016».

‘OPERAZIONE SPADA’, C’È ANCHE IL SINDACO DI TERNI

Il commento «Non posso essere più preciso – osserva Di Girolamo – in quanto non sono a conoscenza di nessun altro elemento e sono nell’impossibilità formale e sostanziale di dettagliare ulteriormente la fattispecie legale, anche in ordine ai fatti materiali a cui si possa fare riferimento. Come già fatto venerdì, ribadisco serenità, convinto che la correttezza del mio operato e dell’amministrazione comunale emergeranno con chiarezza».

L’articolo 452 terdecies del codice penale, di recente introduzione, recita: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, essendovi obbligato per legge, per ordine del giudice ovvero di un’autorità pubblica, non provvede alla bonifica, al ripristino o al recupero dello stato dei luoghi è punito con la pena della reclusione da uno a quattro anni e con la multa da euro 20 mila a euro 80 mila».

Aggiornamenti a seguire

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