Terni, diagnosi errata: medico a giudizio

La procura della Corte dei conti dell’Umbria contesta un danno erariale di 30 mila euro ad un professionista ternano

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Da radiologo del pronto soccorso del Santa Maria, non avrebbe riconosciuto una lussazione ‘gleno omerale posteriore’ della spalla ad un 55enne ternano, rimasto ferito in un incidente stradale. L’uomo aveva citato per danni l’azienda ospedaliera e la vicenda si era conclusa per via stragiudiziale con la liquidazione di un danno pari a 30 mila euro. Soldi che, per la procura della Corte dei conti dell’Umbria, ora devono essere restituiti dal medico in ragione dell’errata diagnosi.

La vicenda Il procedimento è stato discusso mercoledì mattina di fronte ai giudici di via Martiri dei Lager. Il 55enne si era presentato al pronto soccorso ad inizio 2013 e la lesione gli era stata riconosciuta solo quindici giorni dopo, presso un altro ospedale. Alla diagnosi aveva fatto seguito, dopo altre due settimane, l’intervento chirurgico presso una struttura sanitaria della Toscana. La successiva causa per danni al Santa Maria si era conclusa con un ‘accordo’, senza che nessuno avesse mai informato o chiesto una relazione al professionista coinvolto, concluso con la liquidazione di 30 mila euro.

La difesa Per il legale del medico, l’avvocato Dino Parroni del foro di Terni, «non può sussistere alcuna colpa grave in ragione di una patologia rarissima e difficilmente diagnosticabile in fase acuta. Oltre a ciò – afferma il legale – il fatto che l’intervento chirurgico sia avvenuto ad oltre due settimane dalla diagnosi, ci fa ritenere che l’eventuale errore non abbia causato un maggio danno. Altrimenti si sarebbe intervenuti subito. Infine – conclude l’avvocato Parroni – la somma liquidata dall’azienda ospedaliera, in base alle tabelle, risulta spropositata, il che ci fa ipotizzare che possa esserci stato anche un errore materiale nel calcolo».

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