Terni, esche al veleno per uccidere animali

La Forestale è intervenuta a Collescipoli dove è stata individuata una grande quantità di mais avvelenato. Caccia ai responsabili

Condividi questo articolo su

A seguito di una segnalazione, alcuni giorni fa, la forestale di Terni è intervenuta in piazza Risorgimento a Collescipoli, per accertare la presenza di esche avvelenate abbandonate per terra.

Mais avvelenato Giunti sul posto hanno trovato una grande quantità di mais, presumibilmente avvelenato, abbandonato a ridosso della fontana posta al centro della piazza, sulla strada e sulle scale di abitazioni private. L’area è stata subito delimitata per proteggere bambini e animali che, inavvertitamente, avrebbero potuto entrare in contatto con le sostanze pericolose contenute nel mais, rischiando serie conseguenze. Immediatamente è stato allertato l’ufficio competente del Comune di Terni, richiesta la bonifica dei luoghi ed è stato, inoltre, effettuato un sopralluogo nelle strade limitrofe.

esche terni1

Le esche avvelenate

Gli esami Campioni del mais raccolto e sequestrato sono stati inviati all’istituto Zooprofilattico sperimentale per le analisi di rito volte ad accertare la presenza di sostanze pericolose per uomini e animali e soprattutto ad individuare il principio attivo utilizzato. L’identificazione aiuterà nella ricerca del colpevole.

«Serio pericolo» «La macabra abitudine di gettare esche avvelenate per combattere i piccioni ed altri animali ritenuti nocivi – dicono dalla Forestale – è purtroppo ancora radicata e mette in serio pericolo l’incolumità pubblica. Il danno arrecato all’ambiente a seguito di tale pratica non si limita all’uccisione degli animali che si vogliono colpire e che ingeriscono le esche, ma con effetto a cascata il veleno può entrare nella catena alimentare e diffondersi nelle acque. In particolare i bambini possono entrare facilmente in contatto diretto con il veleno dopo aver contattato, per gioco o curiosità, gli oggetti avvelenati e la terra».

La ricerca del colpevole Sono in corso indagini approfondite da parte del personale del Corpo forestale dello Stato della locale stazione di Terni per risalire alla identificazione del responsabile del grave episodio. Infatti l’uccisione di animali, sia domestici che selvatici, mediante esche o bocconi contenenti veleni o sostanze nocive, costituisce reato ai sensi del codice penale e delle leggi sanitarie, punito con pesanti sanzioni tra cui la reclusione.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli