Terni, S.M. Carmine: recupero per il 2023

Definito il progetto di fattibilità tecnico-economica da 2,1 milioni di euro per l’ex chiesa in area Passeggiata. Caccia a finanziamento regionale da 1,5 milioni

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L’ordinanza di chiusura dell’ex transetto risale al 31 luglio del 2017 e fu firmata a causa dei guai sorti per via della scia sismica in Umbria. Nel gennaio 2019 l’intero complesso fu dichiarato inagibile. Da allora l’ex chiesa di Santa Maria del Carmine, in area La Passeggiata a Terni, è off-limits: ora l’esecutivo chiede aiuto alla Regione per procedere con un intervento per il recupero strutturale da 2 milioni 100 mila euro. Pronto il progetto di fattibilità tecnico-economica. Ad occuparsi della vicenda in prima battuta è l’ingegnere Leonardo Donati.

IL BRUTTO ACCESSO ALL’ANFITEATRO FRA RUGGINE E RIFIUTI

La necessità

La chiesa in passato – il Comune ne detiene la proprietà dal 1977, l’edificato risale al 1590 – è stata utilizzata per iniziative culturali e matrimoni. Poi il terremoto e il provvedimento di chiusura. La giunta Latini punta al recupero attraverso l’impiego dei fondi destinati al progetto per il sistema culturale cittadino – 600 mila euro post riprogrammazione, in un primo momento erano destinati al nuovo allestimento del teatro A del centro multimediale – e soprattutto un finanziamento regionale da 1,5 milioni di euro.

Il guaio

La chiesa è inutilizzabile da oltre un anno, in seguito ad un sopralluogo dei tecnici comunali al sottotetto: il danneggiamento riguarda la copertura dell’edificio, motivo per il quale scattò l’ordinanza di chiusura totale. Ora si chiede l’aiuto della Regione per muoversi. A fare pressione sull’argomento – non una novità – il consigliere di Terni Civica Michele Rossi: il 27 febbraio del 2019 presentò un’interrogazione al sindaco e all’assessore competente per programmare tutti gli interventi necessari per la riapertura. Il gruppo di lavoro è composto da Mauro Cinti, Andrea Deangelis, Marco Cannata, Stefano Marinozzi e lo stesso Donati. 

Cosa si intende fare

Dal 1986 al 1997 ci fu un’opera di restauro che consentì di riconsegnare alla città l’edificio con navata unica (trasformata in una sala auditorium da 169 posti con arco triofnale e palco per la musica), le tre cappelle per lato, l’organo, la cantoria, sagrestia ed ambienti di servizio. «Si sono evidenziate – viene specificato nel progetto – lesioni sia in corrispondenza di un angolo del volume della sagrestia che su strutture lignee della copertura; l’intervento complessivo non sarà limitato al risanamento strutturale necessario, ma alla rifunzionalizzazione impiantistica sia per quanto attiene all’impianto di riscaldamento sia la nuova e più efficiente dotazione illuminotecnica. Si prevedono opere di risanamento da infiltrazioni di umidità di risalita, la sistemazione dei locali da destinare a camerini per gli artisti e l’allestimento della ex sagrestia come spazio espositivo a /o foyer dell’auditorium».

Il cronoprogramma

Il cronoprogramma

Per quel che concerne le tempistiche, gli appuntamenti chiave sono la gara di appalto (prevista tra gennaio e marzo 2021), l’avvio dei lavori strutturali (ottobre 2021), di finitura (giugno 2022), impiantistici (settembre 2022) e, infine, il collaudo delle opere (maggio-giugno 2023). Per ora si parte con la redazione della progettazione esecutiva che, in linea teorica, dovrebbe concludersi a luglio.

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