Terni, ex Gruber: gara in vista per esposizioni e residenze artistiche. Si punta all’aprile 2025

Approvato il documento di indirizzo alla progettazione per l’edificio ex filatura: in ballo lavori per 1,5 milioni di euro

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di S.F.

L’ex casa del custode quasi pronta

Verifica, validazione e approvazione del progetto esecutivo per il 30 maggio 2024, procedura di gara con proposta di aggiudicazione per il 10 agosto, contratto e consegna lavori per il 1° settembre e ultimazione del restyling per il 30 aprile 2025. Sono le tempistiche indicate per la ristrutturazione conservativa e la rifunzionalizzazione dell’edificio ex filatura Gruber, uno degli interventi del piano periferie di Terni: se ne parla perché il dirigente ai lavori pubblici, Piero Giorgini, ha firmato il documento di indirizzo alla progettazione. Il quadro economico vale 1,5 milioni di euro ed è tutto statale.

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I resti allo stato attuale

L’obiettivo

Si tratta dell’intervento di riqualificazione urbana ‘Arteinfabbrica’ che, non a caso, partirà dopo la conclusione dei lavori dell’ex casa del custode Gruber. D’altronde la zona è la stessa. In questo caso al centro dell’attenzione c’è lo storico edificio da 50×18 metri e 900 metri quadrati, al momento difficile da notare a causa della vegetazione infestante. Nel documento preparato dal responsabile del procedimento, l’ingegnere Leonardo Donati, si legge che l’obiettivo principale è il recupero primario della struttura – sottoposta tra l’altro a vincolo ai sensi del codice dei beni culturali – per fermare l’avanzare del degrado: «I lavori dovranno consentire l’utilizzo temporaneo dell’edificio per l’esecuzione di esposizioni temporanee, residenze artistiche e laboratori di progettazione partecipata».

C’è di tutto

I stralcio

Per ora – la puntualizzazione – in ballo ci sono i servizi essenziali quali l’illuminazione, la fornitura, scarico idropotabili, fognature e servizi igienici. Poi si vedrà. «Il progetto si compone di due strutture integrate: le murature esterne dell’edificio storico, per le quali è previsto un intervento di recupero, ed una nuova, contenuta all’interno della scatola muraria preesistente, per la quale è prevista una copertura verde. Almeno uno dei tre solai/controsoffitti dovrà mantenere dovrà conservare le fattezze originarie al fine di preservare una memoria fedele dell’organismo architettonico che della tradizione industriale e costruttiva locale», una delle prescrizioni arrivate dalla soprintendenza. Chiaro che occorrerà realizzare una superficie pavimentata per raggiungere l’edificio.

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