Minacce, molestie, danneggiamenti, lettere anonime diffamatorie e anche (sic) il rapimento di un gatto: c’è di tutto nella denuncia per stalking presentata da una 34enne di Terni nei confronti dell’ex compagno, 36enne e anche lui del ternano, che ora rischia di finire a giudizio per atti persecutori. Il processo nei suoi confronti è stato chiesto dal pm Raffaele Pesiri.
La vicenda Il rapporto fra i due è andato avanti per circa quattro mesi, fino a quando – all’inizio del 2015 – la relazione non si è bruscamente interrotta. La persecuzione, secondo l’accusa, sarebbe iniziata di lì a poco. Sotto forma di danni all’auto della ragazza – culminati con la foratura di una ruota con dei chiodi, ma anche minacce più o meno velate, ‘post’ su Facebook e lettere anonime inviate recapitate direttamente sul posto di lavoro della giovane – dove però erano presenti telecamere di sicurezza che avrebbero ripreso l’intera scena – e presso l’abitazione dei genitori. Missive in cui la stessa veniva descritta come ‘malata di epatite’, con l’invito a licenziarla, nel caso del lavoro, e a ‘ripudiarla’ per quanto riguarda i genitori.
Ostaggio In mezzo a tutto questo trambusto c’è finito anche il gatto di proprietà della ragazza. Da febbraio era letteralmente scomparso e tutti avevano pensato al peggio. Poi un giorno, un’amica della giovane era andata a prendere un caffè in un bar fuori Terni e lì, nei pressi del locale, all’interno di un terreno ben recintato di proprietà dell’ex, aveva notato un micio in tutto e per tutto simile a quello dell’amica. Era lui. Quest’ultima era stata subito avvertita e il successivo intervento dei carabinieri aveva permesso di ‘liberare’ il gatto-ostaggio, poi restituito alla padrona, un po’ dimagrito a quanto pare, ma sano e salvo.
Udienza preliminare Più inquietanti i messaggi inviati dall’ex ad un’amica della giovane oggetto delle presunte molestie. Offese a parte, nello ‘sfogo’ c’era finito anche qualcosa di pesante: «Per me deve morì e basta, dille che se preparasse». Inevitabile la denuncia e ora spetterà al gup Simona Tordelli decidere se ci dovrà essere un processo. L’udienza in camera di consiglio è stata fissata per il prossimo 3 febbraio, con l’uomo difeso dall’avvocato Katiuscia Biondini e la donna, parte offesa, assistita dal collega Luca Leonardi del foro di Terni.