Terni, Grimani in corsa per il ‘provinciale’ PD

Si scaldano i motori in vista dei congressi: lunedì il professor Pardini presenta la sua candidatura alla segreteria comunale e intanto incassa il ‘placet’ di Gianluca Rossi

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Alessandro Pardini

Giornate – e serate – piene per i ‘democrat’ ternani. Con novità interessanti su diversi fronti. Perché mentre si aspetta di conoscere il programma ‘inclusivo’ con cui il professor Alessandro Pardini intende proporsi per la guida del Partito Democratico di Terni – lunedì pomeriggio lo presenterà ufficialmente – ci sarebbe chi, almeno per grandi linee, questo programma lo conosce già ed ha già detto che gli piace.

Gianluca Rossi

Rossi E non si tratterebbe di un endorsement di poco conto, visto che arriverebbe dal senatore Gianluca Rossi, che proprio ad umbriaOn aveva parlato della necessità di pensare ad un partito ‘aperto’. La riunione del gruppo ternano che fa – faceva? – riferimento al ministro Orlando, infatti, si sarebbe conclusa con l’annuncio di Rossi: «Io sto con Pardini». E la faccenda, come si può immaginare, è destinata a scombinare un bel po’ di situazioni che potevano sembrare messe in modo diverso.

Leonardo Grimani

Grimani Intanto, però, arriva un’altra candidatura, stavolta alla poltrona – insomma, poltrona, diciamo sedia – di segretario provinciale del PD. Ad annunciarla, a notte fonda, è il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani. Lui, renziano della prima ora, spiega che «dopo giorni di riflessione intendo raccogliere l’invito di amici, iscritti e simpatizzanti a candidarmi alla guida della segreteria provinciale del Partito Democratico di Terni. La mia scelta nasce dalla convinzione che il PD rappresenti ancora oggi la migliore intuizione politica dell’ultimo decennio e l’unico argine alla deriva populista oramai diffusa a macchia d’olio nel Paese e in Europa. La stagione riformista legata alla leadership di Matteo Renzi è un punto di partenza ineludibile per connotare il mio impegno in virtù del profondo cambiamento apportato nel modo di intendere le relazioni politiche e nella proiezione esterna del Partito. Credo che non si possa promuovere un percorso slegato da questi riferimenti».

«Superare le divisioni» E anche la sua viene presentata come una scelta che punta alla coesione: «Intendo proporre la mia candidatura – dice Grimani – con l’obiettivo di superare una stagione di divisioni e per anteporre il progetto e l’interesse generale alla logica di parte. Troppe laceranti contrapposizioni hanno minato la capacità del PD di essere un partito propositivo e credibile. Dobbiamo fare insieme un passo in avanti senza cancellare nulla della nostra storia. Non chiederò mai a nessuno di rinunciare alle proprie esperienze, alle proprie battaglie e ai propri trascorsi politici perché ritengo che sia fondamentale far leva sulle nostre diverse culture e formazioni politiche. E’ tempo però di volare più alto e di rivolgerci alle nostre comunità con spirito unitario e costruttivo per dare risposte alle tante domande che ci vengono poste. Ai giovani , che non trovano più nella politica le risposte ai propri disagi e nel Pd un soggetto politico con il quale confrontarsi, dobbiamo dire che vogliamo cambiare modo di fare politica con l’obiettivo di ascoltarli e fornire loro le opportunità che meritano. Per fare questo dobbiamo metterci in gioco con umiltà, ripristinando quella connessione sentimentale con i nostri simpatizzanti e con i nostri elettori che si è andata via via affievolendo. Per fare questo avrò bisogno di aiuto e di un collettivo pronto a mettersi in gioco. Nessuno da solo potrà mai risolvere i problemi e dare risposte sufficienti ai disagi. Per questo il mio documento non avrà riferimenti personali ma sarà rivolto alla nostre comunità e alle nostre città come luoghi di crescita culturale e sociale».

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