Terni, i ‘genitori orchi’ restano in carcere

Lo ha deciso il gip Maurizio Santoloci alla luce dell’interrogatorio di garanzia: «Situazione irrecuperabile»

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Il colonnello Capasso e il tenente Marcucci

Il colonnello Capasso e il tenente Marcucci

Restano in carcere i due genitori ternani, 46 anni lui e 28 lei, arrestati dai carabinieri della Compagnia di Terni per maltrattamenti nei confronti dei figli di 4 e 7 anni. Così ha deciso il gip Maurizio Santoloci alla luce dell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto giovedì mattina in carcere, a Terni.

L’interrogatorio Di fronte al giudice, la donna ha cercato di negare su tutta la linea le accuse formulate nei suoi confronti dal pm Elisabetta Massini, sulla base dei filmati e delle intercettazioni acquisite dall’Arma. Diversamente, il compagno si è avvalso della facoltà di non rispondere. Entrambi sono difesi dall’avvocato Enrico Sborra di Orvieto.

«Gravissima responsabilità» Nella sua ordinanza il giudice ha evidenziato la «gravissima responsabilità dei due indagati che appare rafforzata – scrive il gip – in ogni sua componente». La donna ha negato tutto, ma per il giudice Santoloci «è impossibile che non possa aver percepito ciò che accadeva all’interno dell’abitazione, rendendosi quindi dolosamente complice di comportamenti del tutto innaturali rispetto al suo ruolo di madre».

Pericolo di fuga Il padre si è avvalso della facoltà non di rispondere, e «se questo è un diritto garantito – scrive il giudice – allo stesso modo il soggetto non ha mostrato alcuna tendenza al pentimento». A pesare, sul suo conto, è stato anche il pericolo di fuga legato alla presunta volontà dell’uomo di fuggire all’estero con i piccoli, di fronte al ‘rischio’ di un intervento dell’autorità giudiziaria che potesse portargli via i piccoli.

«Prognosi insanabile» Per il giudice, in sostanza, «il comportamento tenuto dai due genitori non può essere oggetto, in futuro, di alcuna regressione». In questo senso la ‘prognosi’ viene definita «insanabile»: per il magistrato, alla luce degli elementi emersi in fase di indagine, non c’è alcuna possibilità che i due possano trasformarsi in ‘buoni’ genitori. Da qui la decisione di confermare la custodia in carcere per entrambi. Possibile, ora, che il legale difensore della coppia decida di ricorrere al tribunale del Riesame.

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