Terni, impiantato primo defibrillatore sottocutaneo

«Per le sue caratteristiche non invasive – spiegano dal Santa Maria – il defibrillatore sottocutaneo S-Icd costituisce, in termini di efficacia e sicurezza, una straordinaria alternativa ai defibrillatori tradizionali»

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Un eccellente lavoro squadra per un intervento che rappresenta una delle frontiere più avanzate della medicina: per la prima volta all’ospedale di Terni è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo S-Icd, l’unico al mondo che non comporta la presenza di elettrocateteri nei vasi sanguigni e nel cuore. A guidare l’intervento, il dottor Giovanni Carreras, responsabile dell’equipe di elettrofisiologia dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni. L’intervento è stato eseguito su un paziente con tachicardie ventricolari non ischemiche.

Il defibrillatore «Per le sue caratteristiche non invasive – spiegano dal Santa Maria – il defibrillatore sottocutaneo S-Icd costituisce, in termini di efficacia e sicurezza, una straordinaria alternativa ai defibrillatori tradizionali. Le sue due componenti, il generatore di impulsi e l’elettrocatetere, vengono posizionate rispettivamente sul lato sinistro della gabbia toracica e nella regione dello sterno. La selezione del paziente avviene in seguito alla valutazione di parametri elettrici che garantiscono l’efficacia del sistema. La procedura di impianto utilizza punti di riferimento anatomici senza ricorrere alla fluoroscopia».

Grande soddisfazione da parte del dottor Carreras per il lavoro di squadra compiuto dalla struttura complessa di cardiologia diretta dal professor Enrico Boschetti e dalla sua équipe di elettrofisiologia (dottori Stefano Donzelli, Chiara Marini, Marco Pirrami), con il prezioso supporto degli infermieri di sala coordinati dalla caposala Laila Sapora e degli anestesisti (struttura dipartimentale di terapia intensiva post-operatoria cardiochirurgica, responsabile dottor Fabrizio Ferilli).

Vantaggi Un ringraziamento esteso anche all’amministrazione ospedaliera che – spiega il dottor Carreras – «ci ha consentito di disporre in tempi rapidi di questo nuovo device che rappresenta una delle frontiere più avanzate della medicina. Oggi siamo in grado offrire ai pazienti affetti da patologie cardiache molto serie, una terapia innovativa indispensabile per la loro sopravvivenza, caratterizzata da rischi molti ridotti. inoltre, ed è un aspetto da non sottovalutare soprattutto in presenza di pazienti giovani, l’impianto ha un impatto molto contenuto anche sul piano estetico ed in termini di comfort».

All’avanguardia Per la direzione del Santa Maria, l’intervento «conferma la posizione di avanguardia dell’azienda ospedaliera di Terni nell’adozione di tecnologie mediche innovative e di soluzioni terapeutiche minimamente invasive, che garantiscono ai pazienti cure eccellenti e sicure. Tutto ciò conferma l’impegno crescente dell’équipe di elettrofisiologia nella prevenzione e nel trattamento della morte cardiaca improvvisa». La struttura è in grado di offrire terapie ablative ai pazienti affetti da aritmie complesse quali la fibrillazione atriale, lo storm aritmico, le tachicardie ventricolari idiopatiche ed interventi di estrazione di elettrocateteri/device infetti.

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