Terni, inceneritori: «Ok all’indagine»

Regione in linea con il ‘no’ del Comune di Terni. Ma la vera partita sullo ‘Sblocca Italia’ si giocherà nella conferenza Stato-Regioni

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Dopo il ‘niet’ ribadito dal Comune di Terni relativo agli impianti di incenerimento rifiuti ‘Terni Biomassa’ e ‘Acea’, la palla – lunedì mattina – è passata alla Regione che già nei giorni scorsi aveva sottolineato come qualsiasi autorizzazione debba passare attraverso una verifica «attenta e scientifica» delle conseguenze sul piano ambientale, per un territorio già gravato dall’inquinamento.

INCENERITORI: LA PROTESTA A TERNI

Presenti All’incontro, andato avanti per oltre due ore, hanno preso parte la presidente della Regione Catiuscia Marini, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e l’assessore comunale all’ambiente Emilio Giacchetti, gli assessori regionali Cecchini, Barberini, Chianella, i rappresentanti di Arpa Umbria, Asl e dirigenti e funzionari della Regione.

INCENERITORI: PARLA L’ASSESSORE GIACCHETTI

La strada Dopo aver ascoltato tutti i pareri, la presidente Marini ha tracciato il percorso in vista delle conferenze dei servizi relative ai due impianti che rischiano di appesantire ancora di più la situazione dell’aria a Terni. Da un lato ci sarebbe una condivisione della ‘rotta’ politica disegnata dal consiglio comunale di Terni, attraverso l’atto di indirizzo votato lo scorso gennaio e che respinge l’ipotesi-inceneritori, il tutto attraverso atti e delibere che i tecnici della Regione dovranno mettere a punto tenendo conto di tutti gli aspetti legali e amministrativi.

Ok all’indagine Dall’altro c’è la volontà, non è ancora chiaro se sulla base dei dati esistenti – fermi al 2005 – o acquisendone di nuovi, di avviare un’indagine ‘ambientale’, ovvero «un percorso di approfondimento sui temi della tutela della salute e dell’ambiente in relazione alla fragilità ambientale del territorio ternano», con particolare riferimento alla qualità dell’aria.

Il documento Dai risultati del monitoraggio ambientale e sanitario, mirato ad individuare concentrazione e pericolosità degli inquinanti, si valuterà «l’eventuale elaborazione di un documento operativo specifico, che affronti le diverse tipologie di impianto, con particolare riferimento al sistema di trattamento dei rifiuti». Un documento che dovrà prevedere anche «suggerimenti per l’attivazione di percorsi tecnici e l’utilizzo delle migliori tecnologie da parte delle imprese operanti, a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini».

‘Sblocca Italia’ Sull’intera questione, è noto, pende l’indirizzo – chiaro e ‘pesante’ – sancito dal Governo-Renzi attraverso il decreto ‘Sblocca Italia’: dei dodici nuovi inceneritori previsti nel nostro Paese, uno dovrà essere realizzato in Umbria, a prescindere dai pareri degli enti locali. Una decisione contestata dalla Regione, che dovrà far valere la propria posizione nell’ambito della conferenza Stato-Regioni e che, non è escluso, potrebbe condurre a strascichi sul piano della giustizia amministrativa.

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