Terni, inquinamento: «Comune distratto»

Rifondazione comunista pungola palazzo Spada: «Si limita a prendere atto dei dati delle centraline Arpa senza predisporre alcun intervento»

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Le polveri sottili presenti nell’aria, a Terni, sono sempre su livelli preoccupanti e Rifondazione comunista chiede che vengano presi provvedimenti immediati.

Borgo Rivo «I dati forniti dalle centraline dell’Arpa – denuncia la commissione ambiente di Rifondazione comunista – evidenziano che dal 10 novembre, a Borgo Rivo, tutti i giorni è stato superato, anche in misura notevole, il valore limite della media giornaliera del Pm10 di 50 µg/m³. Non ci è dato sapere quanto, su questi dati, incida la dissennata riaccensione del secondo inceneritore a Maratta (l’ex Printer, di proprietà ora della Tozzi Holding), ma sappiamo bene come tali impianti siano i secondi produttori di polveri sottili, dopo l’industria siderurgica».

Via Carrara Rifondazione, poi, ricorda che «nella centralissima stazione di via Carrara il valore massimo è stato quotidianamente superato o sfiorato, presentando, inoltre, dei valori di concentrazione del nichel perfino superiori ai rilevamenti di ‘Le Grazie’. Per quest’ultima centralina, i dati sono disponibili con una decina di giorni di ritardo, per cause tecniche, ma è facile prevedere, visti i precedenti, il medesimo risultato».

Altri allarmi Anche il Pm2,5, «ancor più pericoloso del Pm10, supera quasi tutti i giorni il livello di allarme. Come è risaputo, Terni presenta dati nettamente peggiori di qualsiasi altra città umbra. Ormai, da anni, questa situazione si ripresenta, sempre uguale, dall’autunno alla primavera successiva, per cui non si può più parlare di emergenza, ma purtroppo di ‘normalità’».

La richiesta Rifondazione Comunista dice di ritenere irrimandabile «la predisposizione di misure strutturali che consentano di ridurre la quantità di polveri sottili presenti nell’aria, che riguardano i tre principali fattori inquinanti: il traffico, il riscaldamento e le emissioni industriali. Queste misure strutturali richiedono tempi che la criticità della situazione non permette di attendere, per cui è necessario, nel frattempo, quanto meno, stabilire un protocollo di intervento da mettere in atto ogni volta che, per alcuni giorni consecutivi, le polveri superino i livelli consentiti».

Blocco del traffico Il protocollo, secondo il Prc, dovrebbe prevedere «il blocco totale del traffico con agevolazioni per la mobilità alternativa, lo spazzamento e l’innaffiamento delle strade, il divieto di acceso in città del traffico pesante, l’informazione ai cittadini, attraverso tabelloni luminosi, che segnalino le situazione più critiche.
Ma niente di tutto questo viene messo in campo e nessuna misura, né ordinaria né strutturale, viene presa. L’Amministrazione Comunale si limita a prendere atto dei dati delle centraline Arpa senza predisporre alcun intervento, continuando a sottovalutare le conseguenze sulla salute dei cittadini».

 

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