Terni, la Uil insiste: «Evitare il dissesto»

I lavoratori di FarmaciaTerni dicono che «le farmacie comunali sono e devono restare indiscutibilmente patrimonio e risorsa della città»

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La posizione della Uil di Terni è chiara, e l’avevano già espressa nei giorni scorsi: «Non vogliamo né saremo la ‘stampella’ di nessuno e riteniamo che la situazione attuale abbia dei responsabili ben precisi, d’altronde per anni abbiamo, spesso da soli, segnalato i tanti problemi. Ma in questa fase bisogna salvare il salvabile ed evitare altre difficoltà ad una cittadinanza e ad un tessuto economico già messo in ginocchio dalla crisi. Per questo riteniamo che il dissesto economico finanziario del Comune di Terni vada evitato ad ogni costo e che l’amministrazione si renda disponibile a rivedere il piano di riequilibrio perché sia il più condiviso possibile. Di politico nella nostra azione non c’è nulla, solo la volontà di guardare in faccia la realtà e i problemi concreti»

L’assemblea A rimarcarla, ora, sono i lavoratori della Uiltucs delle Farmacie Comunali e la segreteria provinciale, che «ribadiscono la prioritaria necessità di evitare il dissesto finanziario del Comune di Terni, che provocherebbe danni enormi anche al tessuto commerciale ed economico della città, confermando l’assoluta contrarietà alla alienazione della società FarmaciaTerni. Le farmacie comunali sono e devono restare indiscutibilmente patrimonio e risorsa della città».

Il piano La Uiltucs «sollecita nuovamente una revisione del piano finanziario pluriennale nel quale venga previsto di spalmare la massa passiva su un arco temporale di dieci anni con recupero di 4 milioni di euro di finanziamento dall’attuale contratto di servizio con FarmaciaTerni (da conservare integra nel patrimonio comunale e nella gestione in house); dei restanti finanziamenti attraverso le fonti già individuate dall’ente e le economie di bilancio che solo nell’arco decennale e non quinquennale possono essere reali e validamente raggiunte».

L’appello Il sindaco, poi, «auspica una convergenza delle forze politiche di maggioranza ed opposizione al fine dell’approvazione di un nuovo e condiviso piano finanziario che punti ad una maggiore lungimiranza nelle politiche di programmazione e sviluppo locale e che non determini dismissioni patrimoniali che costituirebbero un ulteriore danno per la città e per i lavoratori che di fatto non saranno salvaguardati da alcuna promessa di tutela paventata da parti politiche o altre sigle sindacali»

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